A Magris il Premio Pavese

Vinto con il libro “Itaca e oltre”. Cerimonia l’1 settembre a Santo Stefano Belbo
Di Paola Targa
Italian writer Claudio Magris poses for the media during the presentation of the exhibition 'The Trieste of Magris' at Barcelona's Contemporary Art Centre (CCCB) in Barcelona, Catalonia, northeastern Spain, 08 March 2011.ANSA/ANDREU DALMAU
Italian writer Claudio Magris poses for the media during the presentation of the exhibition 'The Trieste of Magris' at Barcelona's Contemporary Art Centre (CCCB) in Barcelona, Catalonia, northeastern Spain, 08 March 2011.ANSA/ANDREU DALMAU

TORINO. Dopo che i suoi viaggi sono finiti nella traccia di un tema proposto allo scorso esame di maturità, ora per Claudio Magris arriva un ulteriore riconoscimento. Con “Itaca e oltre” (Garzanti), infatti, il germanista triestino ha vinto la trentesima edizione del Premio Cesare Pavese per la narrativa, insieme a Sebastiano Vassalli per la sua intera opera, a Beppe Severgnini con “Italiani di domani” (Rizzoli) e al poeta Guido Zavanone con “Tempo nuovo” (De Ferrari). Gli autori riceveranno il premio il 1° settembre a Santo Stefano Belbo, nelle Langhe del cuneese, nella casa natale dello scrittore, dove ha sede il Cepam-Centro Pavesiano che organizza la manifestazione. Magris si afferma con un libro «composto di saggi brevi, che per la loro fascinazione narrativa - si legge nella motivazione - funzionano come un romanzo dai forti echi diaristici, sviluppa il tema del difficile e conflittuale viaggio che l'uomo di frontiera compie fuori e dentro di sé, la cui meta è la ricerca dell'approdo - Itaca appunto - ma anche l'apertura verso l'oltre, verso altri orizzonti, anche culturali».

A Severgnini il Premio di Saggistica per un «libro vivace, ironico che affronta con leggerezza, quella leggerezza di cui parlava Italo Calvino, argomenti impegnativi e stimolanti non solo per i giovani». Il Premio della Giuria a Vassalli va a riconoscimento di tutta la sua opera, una sorta di tributo alla carriera per il lavoro di ricerca e l’apporto alla storia della letteratura con grandi romanzi come “L'oro del mondo”, “La chimera”, “Cuore di pietra” e il recente “Comprare il sole”. A Zavanone sarà consegnato il premio di Poesia per “Tempo nuovo”, raccolta poetica in cui il tempo viene visto come la fine dell'esistenza e analizzato nella sua incertezza e fragilità di fronte al divino.

La sera precedente la premiazione, sabato 31 agosto, il Premio organizza una veglia letteraria pavesiana a partire dalle 21, sempre alla Casa Natale: Giovanna Romanelli e il fotografo Enrico Savi presentano il loro nuovo libro “I dialoghi con Leucò e il Labirinto della vita”, scritto dalla presidente della giuria per celebrare il trentennale del riconoscimento; Guido Zavanone con “Identikit della Poesia” individua i tratti caratterizzanti del genere attraverso i grandi poeti; Claudio Magris interviene sul tema “Giornalismo e letteratura”; Beppe Severgnini intreccia letteratura e musica con l’intervento “Cesare Pavese e Bruce Springsteen: le Langhe incontrano il New Jersey”; l’enologa Giusi Mainardi (direttrice della rivista enologica Oicce Times) traccia un legame tra lo scrittore delle Langhe e la tradizione vinicola, parlando di “Cesare Pavese: le anime del vino e delle colline”. Il musicista Beppe Giampà con la sua chitarra metterà in musica liriche pavesiane, proponendo inediti brani musicali.

Nel corso delle giornate si potrà visitare la mostra Beppe Fenoglio nell’obiettivo di Aldo Agnelli, quattordici scatti in esposizione alla Casa Pavese, tratti dall’archivio del Centro di Documentazione “Beppe Fenoglio”, Fondazione Ferrero (fino al 29 settembre).

Sarà premiata anche la studentessa giapponese Marie Kokubo per la tesi di dottorato di ricerca in Italianistica, discussa nel 2012 all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum (Facoltà di Lettere e Filosofia) e la Tokyo University of Foreign Studies, dal titolo Pavese tra letteratura e cinema: nuove prospettive sul mito americano.

Tra gli autori insigniti del Premio Pavese nel corso delle passate edizioni, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, la scrittrice Margaret Mazzantini, l’autore Alessandro Baricco, il filologo Luciano Canfora, il romanziere Alessandro Iovinelli; lo scrittore e semiologo Umberto Eco, il giornalista Aldo Cazzullo, il magistrato Armando Spataro, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio e ora ministro Andrea Riccardi; il giornalista Gad Lerner, l’astrofisica Margherita Hack, il critico e filologo Carlo Ossola; lo scrittore Andrea Camilleri, i giornalisti Gian Antonio Stella e Magdi Allam, il saggista algerino Khaled Fouad Allam, il Nobel ungherese Imre Kertész, gli scrittori Alberto Arbasino e Raffaele la Capria, il filosofo Emanuele Severino, lo scrittore basco Bernardo Atxaga.

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