A Lubiana il Parlamento elegge Šarec nuovo primo ministro della Slovenia
LUBIANA Marjan Šarec, 40 anni, sarà il nono e il più giovane premier della Slovenia indipendente. La sua elezione è avvenuta ieri in Parlamento. A Šarec, leader dell’omonima lista Lmš, sono andati i voti dei deputati della sua coalizione di centrosinistra formata da Lmš, Smc (la lista del premier uscente Miro Cerar), Partito dei pensionati (Desus), Socialdemocratici (Sd) l’Alleanza con Alenka Bratušek (anche lei ex premier), ma anche quelli determinanti per la “fiducia” dei nove deputati di Levica (Sinistra) che ha garantito l’appoggio esterno a quello che nasce come un governo di minoranza. In totale Šarec ha ottenuto 55 voti a favore e 31 contrari.
Anche se la votazione è stata segreta è evidente che per Šarec hanno votato anche i due deputati del seggio garantito per le minoranze (italiana e ungherese) e un “franco tiratore” dell’opposizione che è facile identificare in qualcuno seduto tra gli scranni di Nova Slovenija (Nsi), schieramento di centrodestra che all’inizio delle consultazioni del neo-premier era anche candidato a far parte del nuovo esecutivo. Šarec nel suo discorso di ieri al Parlamento per illustrare la propria candidatura a premier ha affermato di essere consapevole di tutte le sue mancanze e dei suoi errori, ma ha ribadito di avere anche coraggio e perseveranza. «Il governo non può essere stabile o meno grazie al numero dei partiti che ne fanno parte - ha detto - ma lo è solamente grazie al lavoro della gente che ne svolge le funzioni».
Il lavoro più duro che attende il nuovo esecutivo riguarda il settore della sanità. «La sanità pubblica - ha precisato Šarec - così come gli altri settori amministrati dallo Stato sono il perno sul quale sta o cade una nazione». Per il premier sarà indispensabile sviluppare il settore informatico della sanità e sburocratizzare corsie e ospedali. «La cosa principale è operare - ha proseguito - nessuna cifra di denaro può aiutare se la guida delle istituzioni non è ottimale».
Il secondo settore su cui si dovrà lavorare seriamente per il primo ministro è quello relativo alla sicurezza nazionale. «Un sistema di difesa e di sicurezza ha un’importanza chiave nella sopravvivenza di un Paese». Šarec è ben conscio che soldati e poliziotti sono attualmente sottopagati e hanno bisogno di equipaggiamenti nuovi e all’avanguardia. Lo stesso vale per le forze che si occupano delle operazioni di soccorso e di sicurezza.
Sul versante economico Šarec ha parlato dell’industria ma anche delle piccole e medie imprese alle quali l’esecutivo da lui presieduto è pronto a fornire il massimo sostegno per meglio operare sul mercato nazionale e internazionale. Un pensiero finale anche al sistema pensionistico il quale, secondo Šarec, a fronte di un costante invecchiamento della popolazione dovrà essere assolutamente salvaguardato.
Da oggi scatta anche il termine di 15 giorni entro i quali Šarec dovrà presentare in Parlamento la lista dei ministri che comporranno il suo governo. Se tutto dovesse procedere senza intoppi il nuovo esecutivo sarà operativo attorno al 20 settembre.
In base alle voci circolate dopo la firma dell’accordo di coalizione alla Lmš andranno il ministero della Salute, degli Interni, della Pubblica amministrazione e delle Finanze. Ai Socialdemocratici invece i dicasteri di Lavoro, Cultura e dell’Istruzione, alla Smc i ministeri di Giustizia ed Esteri, alla Sab il ministero delle Infrastrutture e Ambiente, mentre a Desus andranno i dicasteri di Difesa e Agricoltura. —
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