A Grado tornano i gabbiani e vanno all’attacco di Città Giardino e Costa Azzurra
Colpita anche la zona di Valle Le Cove dove i gradesi sono in rivolta per le deiezioni e l’impossibilità di usare i terrazzi

Uno stormo di gabbiani della zona della Sacca a Grado
GRADO Sono tornati i gabbiani sull’Isola di Grado, ma a quanto pare, pur rimanendo fissa sempre una loro presenza in centro, ma a quanto pare un più limitata rispetto al passato, adesso hanno preso di mira alcune zone di Grado. Maggiormente la zona della Colmata e della spiaggia della Costa Azzurra, ma soprattutto Città Giardino e in particolar modo l’area dinnanzi a Valle Le Cove dove c’è il camposanto e ci sono i magazzini comunali.
E la gente torna a lamentarsi perché gli escrementi oltre che a sporcare le strade finiscono anche nei terrazzi. Ma c’è di più: famelici come sono, arrivano come falchi in picchiata a prendersi da mangiare tutto ciò che trovano incustodito proprio nei terrazzi, dal cibo ai sacchetti della spazzatura.
Ci sono alcuni residenti che abitano proprio dinnanzi a Valle Le Cove e che protestano vivacemente perché per loro è come non avessero la terrazza dato che non la possono utilizzare. C’era stato un periodo che sembrava che i gabbiani fossero spariti pressoché del tutto ma in realtà non avevano mai abbandonato la zona di Città Giardino verso pineta, la Sacca e Valle Goppion. I gabbiani si erano in parte anche trasferiti in particolare sul Banco d’Orio per nidificare e oggi evidentemente stanno tornando. E probabilmente se ne aggiungeranno ancora degli altri.
L’effetto coronavirus ha in ogni modo contribuito , almeno fino ad ora quando a Grado c’erano pressoché solamente i gradesi, nel senso che lo smaltimento dei rifiuti si è svolto regolarmente e che all’esterno dei cassonetti non è stato abbandonato nulla tanto che i gabbiani che prima stazionavano proprio accanto ai cassonetti stradali erano spariti. La questione è sempre la stessa: da una parte più che giustamente la gente è stufa ed esasperata (oltre ai danni materiali ci sono anche quelli legati all’igiene che lascia decisamente molto a desiderare); dall’altra ci sono gli animalisti che si schierano contro qualsiasi iniziativa vessatoria contro gli stessi gabbiani. Correttamente peraltro perché far del male agli animali è, come si dice, pari a far del male a se stessi.
Non importa se ti piombano addosso ferendo le dita della mano di un piccolo in carrozzina che sta per mangiarsi un dolce (fatto realmente accaduto)o se non puoi mangiare in pace nemmeno un trancio di pizza in spiaggia (fatto questo accaduto più volte) e non importa ancora se non si può mangiare in tranquillità sul proprio terrazzo. Ricordiamo che c’è un ordinanza in vigore che vieta di dar da mangiare a colombi e gabbiani ma che c’è sempre qualcuno che lo fa ugualmente rischiando una bella sanzione. —
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