A Grado spunta un teschio vicino al bombardiere Usa
GRADO. A quasi settant’anni dal suo inabissamento al largo di Grado, il relitto del bombardiere americano Consolidated B24 Liberator comincia a restituire i resti dell’equipaggio. Ieri mattina Giuliano Felluga, subacqueo coordinatore dei volontari della Protezione civile di Grado, nel corso di un’immersione programmata nell’ambito delle attività di gestione diving dell’Associazione Tursub, ha trovato un frammento di scatola cranica, quasi certamente appartenuto a uno degli uomini d’equipaggio del bombardiere, che a tutt’oggi non è stato ancora ufficialmente identificato. «Stavamo effettuando un’immersione sul relitto come da programma - racconta Felluga, che si è immerso innumerevoli volte su ciò che rimane dell’aereo - quando abbiamo pensato di effettuare una ricognizione nei dintorni». «A circa venti metri dalla parte posteriore dell’apparecchio - continua Felluga - spuntava dalla sabbia il frammento di teschio, lo abbiamo raccolto e appena a terra sono stati informati i carabinieri».
È la prima volta che il relitto del bombardiere, che giace a 15 metri di profondità e del quale rimangono solo le ali e parte della cabina di pilotaggio, restituisce resti umani. Precipitando in mare l’aereo si spezzò in due, la parte posteriore non è mai stata trovata (molto probabilmente fu raccolta negli anni Cinquanta da un’impresa di recuperi), mentre la parte anteriore, scoperta nel 1987, è stata più volte saccheggiata dai subacquei e danneggiata dalle turbosoffianti da pesca. Meta di continue escursioni sottomarine, proprio la scorsa settimana il relitto del B24 è stato al centro dell’iniziativa del Festival Lagunamovies intitolata “Missing in action. Il volo spezzato del B24”, durante la quale in segno di omaggio sono state posizionate sott’acqua due bandiere, italiana e americana. In quell’occasione lo storico Alfredo Furlan ha fatto il punto sullo stato delle ricerche: «L’aereo - spiega Furlan - non è stato ancora identificato, ma in base alle ricerche più recenti dovrebbe essere un apparecchio del 449th Bomb Group abbattuto il 28 febbraio 1945». Non si conosce il suo “nick name”, continua Furlan, cioè il nomignolo che ogni equipaggio dava al proprio velivolo, «ma sappiamo che era stato assegnato al 716th Bomb Squadron, di stanza all’aeroporto di Grottaglie, a Taranto». Il B24 fu colpito dalla contraerea durante un'incursione sui cieli di Bressanone, ma riuscì ad arrivare fino al Golfo di Trieste tentando un disperato ammaraggio. Il suo equipaggio era composto dal pilota Howard Hanson, il copilota Edward H. Betz, il navigatore Clarence L. Dragoo, il navigatore Richard M. Horwitz, il puntatore Jarrell E. German, l’operatore radio Lawrence F. Nally, l’aiuto operatore radio Thomas M. McGraw, il motorista Lawrence W. Brady, l’aiuto motorista Adolph Turpin, l’armiere Albert Acampora e l’aiuto armiere James S. Cox. Nessuno degli undici membri dell’equipaggio sopravvisse all'abbattimento, solo i corpi di quattro di essi (Turpin, German, Betz e Cox) furono trovati tra Grado e Chioggia, mentre gli altri sette, Hanson, Dragoo, Horwitz, Nally, McGraw, Acampora e Brady sono a tutt'oggi considerati Missing in action, cioè dispersi. Quasi certamente la calotta cranica ritrovata appartiene a uno di loro, sempre che effettivamente si tratti del bombardiere abbattuto nel febbraio del 1945.
Dopo l’8 settembre 1943, con l'occupazione nazista del Nord Italia, gli Alleati intensificarono le incursioni aeree anche sul Friuli Venezia Giulia. Gli apparecchi decollavano dalle basi della Puglia per raggiungere obiettivi quali Campoformido, Villaorba, Aviano, Lavariano, Maniago e altri. A più riprese sui cieli della regione si svolsero cruente battaglie aeree. Di bombardieri ne caddero diversi nelle acque dell’Alto Adriatico: una lista parziale stilata sulla base dei Missing Air Crew Reports, indica almeno 25 aerei solo del tipo B24 perduti nell’Adriatico tra il 1944 e il 1945. Di alcuni si è saputo il destino, di altri no. Alcuni equipaggi si salvarono, altri no.
Ora il ritrovamento della calotta cranica molto probabilmente permetterà, sulla base delle analisi del Dna, di stabilire l’identità dell’ uomo e quindi dell’aereo. Del resto il Defense Pow/Missing Personel Office (Dpmo) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è già al lavoro da tempo per recuperare i corpi dell’equipaggio di un altro bombardiere B24 del 449th Bomb Group, soprannominato Dumbo II, precipitato in fiamme nella laguna di Grado, sull’isola di Morgo, il 30 gennaio 1944. Alcune settimane fa per interessamento della 449th Bombardment Group Association, l'associazione che raccoglie reduci e parenti degli equipaggi della formazione, è inziato il prelievo del Dna ai parenti prossimi degli scomparsi, in vista di una comparazione qualora venissero ritrovati i resti degli uomini del B24 caduto a Morgo.
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