A Grado c'è chi rifiuta il controllo della febbre. E in spiaggia gli habitué reclamano ombrelloni
Avvio della stagione balneare con qualche malumore agli ingressi della Git causa delle precauzioni anti-contagio e l’eliminazione di alcune file

GRADO Misurare la febbre ai bagnanti che volevano accedere alla spiaggia non è stato facile, tutt’altro, c’è anche chi si è rifiutato di farlo e qualche mugugno per la decisione adottata dalla Git di Grado, come accade in tante altre realtà, non è mancato. Tuttavia la maggior parte delle persone ha “sopportato” anche questa precauzione pur di potersi recare in spiaggia a prendere il sole e fare il bagno.
«Stiamo solo cercando di potare avanti e offrire la piena sicurezza per i nostri ospiti – spiega l’amministratore unico della Git Alessandro Lovato – e dunque la misurazione della temperatura all’entrata, la scelta delle maggiori distanze tra ombrelloni (5 metri anche se bastavano 3 metri e mezzo ndr) ealtri controlli non hanno assolutamente un obiettivo vessatorio: ci interessa solo garantire la massima tranquillità ai turisti. Capisco che dopo mesi di reclusione e distanza obbligata la gente sia particolarmente nervosa, ma ritengo che lo sforzo che stiamo facendo sia assolutamente per loro per noi: non dobbiamo proteggere i gabbiani o la sabbia ma gli affezionati clienti».
Purtroppo la prima giornata ufficiale della nuova stagione turistica della Git (ma il discorso vale anche per tutti gli stabilimenti balneari della Costa Azzurra e di Pineta) non è coincisa con la pienezza delle ore di sole. Il mattino è stato molto bello, assolato e particolarmente caldo. Poi verso ora di pranzo le nubi hanno iniziato a rovinare la festa. Tuttavia questa prima giornata alla Git, il suo amministratore unico Lovato, non la giudica negativa. Anzi, anche grazie al lancio di questa prima decina di giorni particolarmente scontati nel costo d’affitto delle attrezzature e senza il ticket d’ingresso diverse persone sono state invogliate a presentarsi agli ingressi abbastanza presto la mattina.
Le novità e i controlli e le attenzioni maggiori sono state indubbiamente al centro dell’attenzione. «Nel mondo, in tutto il mondo – afferma ancora Lovato – il Covid si torna a riaffacciare. Prima di tutto dal punto di vista sanitario ma anche economico non possiamo permetterci questo rischio. Continueremo pertanto con la massima attenzione la nostra opera che cerchiamo di applicare il più possibile leggera; non è che un bagnante debba passare attraverso le forche caudine: la misurazione della febbre deve essere da tutti considerata addirittura un fatto quasi giocoso. Se tutti insieme entriamo in questa logica andrà ovviamente meglio per tutti: non dobbiamo combattere armati uno contro l’altro ma assieme sconfiggere quel nemico che è il Covid-19». Tutti quelli che sono contrari alle precauzioni devono capire che anche loro possono ammalarsi.
Un’altra problematica che sta emergendo, ed era prevista, è la soppressione della terza fila di ombrelloni per poter creare maggiori spazi fra uno e l’altro cliente. A risentirne sono quelle persone che avevano già prenotato l’ombrellone e che, anzi, hanno sempre lo stesso posto da tanti anni. «È una delle situazioni più complesse – spiega l’amministratore unico della Git –: chi era abituato a stare in quel posto si lamenta fortemente ma nei prossimi 4-5 giorni troveremo loro una sistemazione più vicina possibile alla precedente».
Lovato nell’occasione azzarda un commento finale che non riguarda solamente queste persone ma anche buona parte della clientela che frequenta da anni la spiaggia gradese. «La ricchezza sono loro che oggi fanno fatica ad accettare lo spostamento: il loro ombrellone lo considerano come casa loro; ma gli spostamenti sono necessari per garantire a loro stessi maggiore qualità e soprattutto più salute. Passato un po’ di nervosismo troveremo sicuramente un accordo che vada bene a tutti». –
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