A Grado arrivano 10mila euro di crocchette per gatti randagi: offre il Comune

La decisione della giunta guidata dal sindaco Raugna. Sacchi forniti dalla ditta Paviotti per un totale di 9.360 chili. Sfameranno 250 mici abbandonati delle colonie
C1XWP6 European Shorthair kitten in garden. Image shot 04/2010. Exact date unknown.
C1XWP6 European Shorthair kitten in garden. Image shot 04/2010. Exact date unknown.

GRADO. Oltre 10mila euro provenienti delle casse comunali e destinati all’acquisto delle crocchette per i gatti delle colonie feline.

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È una delle ultime determine dirigenziali di fine anno dell’amministrazione guidata dal sindaco Dario Raugna, successiva a una gara che è stata indetta fra tre ditte fornitrici di cibo per gatti: la Paviotti di Azzano Decino, la Rebo di Castellanza di Varese e la N.P. Industries di Spilimbergo con sede secondaria ad Aiello del Friuli.

La scelta delle ditte è stata fatta grazie alla consulenza de La Cuccia-Amici di Monfalcone che collabora col Comune nelle attività di gestione delle colonie feline.

Ad aggiudicarsi l’appalto è stata la ditta Paviotti di Azzano Decimo che ha offerto 468 sacchi di crocchette per complessivi 9.360 chilogrammi al costo complessivo, iva compresa, di 10.037,48 euro. A Grado c’è una numerosa popolazione felina che vive in libertà e convive con la popolazione. Fra maschi e femmine raggruppati in colonie e legati stabilmente al territorio, da Fossalon a Primero, da Grado Pineta a Città Giardino, alla zona di Valle Le Cove, dal centro di Grado fino alla Colmata si calcola la presenza di circa 250 gatti.

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In buona parte si tratta di mici randagi o abbandonati che hanno trovato l’aiuto di persone volontarie, le referenti di colonia conosciute semplicemente come "gattare". A Grado se ne contano, regolarmente iscritte, diciannove: sono persone che si prendono cura dei mici, della loro pulizia e dell’area interessata alla colonia e si occupano degli animali pure dal punto di vista alimentare segnalando quelli che devono essere sterilizzati al fine di evitare la procreazione e incremento incontrollato della popolazione felina.

Tutto nasce dalla legge del 1991 e dalla legge regionale del 2012 ("Norme per il benessere e la tutela degli animali di affezione"), leggi che tendono a proteggere, come precisano i responsabili comunali del servizio, le colonie di felini in libertà, a tutelare le loro condizioni di vita e a promuovere comportamenti idonei a garantire forme di convivenza rispettose del benessere degli animali, delle esigenze ambientali e di quelle sanitarie, sia per la prevenzione e cura delle malattie proprie delle specie tutelate che per quelle trasmissibili agli altri animali e all’uomo.

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Ecco così, ad esempio, che attraverso convenzioni, i gatti vengono sottoposti a sterilizzazione chirurgica e controllo al fine di evitare sovraffollamento e trasmissione di malattie infettive. A breve il Comune procederà all’affissione di appositi cartelli nelle vicinanze di ogni colonia felina, cartelli che indicano le norme e i comportamenti da rispettare.

Tra i compiti del Comune c’è inoltre, come abbiamo visto, quello della fornitura del cibo che viene dato in consegna ai volontari che poi provvedono a distribuirlo ai gatti ma anche quella di sostenere le spese per le sterilizzazioni dei felini e se necessario di effettuare interventi e cure veterinarie diversi dalle sterilizzazioni, ma in questo caso con la riserva di verificare preliminarmente di volta in volta la disponibilità finanziaria dell’ente.

Attualmente a Grado si conta complessivamente una decina di colonie feline seguite dalle "gattare" iscritte nel registro ad hoc. Ciò consente loro di accedere in qualsiasi area di proprietà o in concessione al Comune di Grado, mentre per le zone di proprietà privata l’accesso è subordinato al consenso del proprietario.

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