A Grado 30 posti di Rsa inseriti all’Ospizio Marino

Serracchiani e l’assessore Telesca hanno ribadito «che bisogna lavorare affinché il servizio rientri nelle offerte che saranno presentate a fine mese»
Di Antonio Boemo
Altran Grado- Ospizio Marino Foto Maurizio Altran
Altran Grado- Ospizio Marino Foto Maurizio Altran

I 30 posti di Rsa torneranno a Grado. E quasi sicuramente di nuovo, sempre in convenzione, all’Ospizio Marino. Parola del presidente della giunta regionale Debora Serracchiani e dell’assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca. Lo hanno confermato nel corso dell’incontro, incentrato sulla riforma sanitaria, che si è svolto a Monfalcone, su iniziativa dei Circoli Pd di Monfalcone, Grado, Staranzano, Ronchi dei Legionari e Doberdò del Lago.

A sollevare la questione è stata la segretaria del Pd di Grado, Angela Giorgione, che ha parlato della primaria necessità di riavere al più presto i 30 posti letto di Rsa, come da accordo seguito alla chiusura dell’ospedale civile di Grado fra Comune, Regione e l’allora Unità Sanitaria Locale Isontina.

«Questi posti – ha detto la Giorgione - vanno mantenuti a qualsiasi costo e per attuare quelle che sono le necessità di Grado si rende opportuna la confluenza delle Aziende di Gorizia e Palmanova affinché riportino Grado al centro del territorio, togliendola dalla sua posizione periferica. A Grado miriamo a una stagionalità di dodici mesi all’anno e poniamo anche la valorizzazione sanitaria del nostro territorio come punto cardine di questo obiettivo», ha aggiunto la Giorgione. Ha poi affermato che, per quanto riguarda Grado, la riforma sanitaria regionale va intesa anche come volano per l’economia del territorio legata al turismo. Nello specifico dei 30 posti di Rsa, entrambe le esponenti regionali, come sottolinea la Giorgione, hanno ribadito che bisogna lavorare affinché questi posti siano inseriti nell’offerta complessiva per rilevare l’Ospizio Marino che alcune cooperative dovrebbero presentare entro la fine di questo mese. È l’occasione, secondo l’esponente locale del Pd, per ricordare che a Grado non c’è più l’ospedale, il cui smantellamento era iniziato nel 1985. La Giorgione ha inoltre evidenziato che dal 2010 non c’è più nemmeno l’Ospizio Marino, perdendo una struttura riabilitativa di eccellenza a livello nazionale ma anche i posti di Rsa presenti al suo interno, in convenzione con l’Azienda Sanitaria Isontina. Attualmente a Grado c'è un ambulatorio medicalizzato attivo 12 ore tutto l’anno e 24 ore durante l’estate (ma gli accordi sottoscritti parlavano di servizio 24 ore per 365 giorni), ci sono gli ambulatori specialistici, il servizio analisi e prelievi, e l’infermiere di comunità. «Tutto questo – ha evidenziato Angela Giorgione - non è ancora sufficiente: il Distretto va ulteriormente potenziato, anche per dare risposte concrete alle liste d’attesa molto lunghe nel tempo sia a Grado che negli ospedali vicini». La segretaria del Pd di Grado ha osservato di avere grandi aspettative per questa riforma, i cui punti cardine vedono il cittadino al centro delle cure della sanità pubblica «considerando le sue esigenze, non le sue pretese, e dove la valorizzazione del territorio è incentrata sul paziente (persona) che dev’essere seguito con continuità e professionalità per evitare eventuali inutili ospedalizzazioni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo