A Gorizia vigilanza privata nei condomini. Il servizio notturno costa 30 euro

Auto a strisce blu e personale in divisa nei palazzi. Cittadini in allarme. Il Comune prende le distanze e, irritato, chiede all’istituto chiarezza: "Devono comunicarci i loro spostamenti"
Una veduta di Gorizia
Una veduta di Gorizia

GORIZIA Hanno la macchina bianca con le strisce blu e i lampeggianti. E indossano pure una divisa con dei distintivi. A un occhio distratto, o poco esperto, potrebbero sembrare degli agenti della polizia locale, ma non lo sono. Sono, invece, i rappresentanti di un istituto di vigilanza privata e in questi giorni stanno bussando porta a porta nelle case dei goriziani proponendo dei pacchetti sicurezza notturni a 30 euro.

Al di là dell’ambiguità estetica legata alle insegne ufficiali mostrate, va detto che è tutto regolare. Non risultano esserci truffe, ma sono molti i cittadini che vedendosi presentare queste offerte dirette da parte dei “vigili” si sono insospettiti e hanno chiamato il comando della polizia locale per chiedere chiarimenti ed, eventualmente, denunciare un tentativo di raggiro nei loro confronti. All’inizio in corte Sant’Ilario sono caduti dalle nuvole, non sapevano cosa stesse accadendo, ma agli agenti è bastata una breve verifica per scoprire che si trattava di un servizio di vigilanza privata che stava, per così dire, facendo operazione di marketing offrendo i propri servizi in città.

Dal momento che, come spesso capita in queste situazioni, c’è stato chi ha pensato di lanciare un allarme sui social-network, creando così una sorta di psicosi tra gli utenti, il Comune di Gorizia ha deciso di prendere in mano la situazione e agire in maniera preventiva spiegando la situazione. «Deve essere chiaro a tutti che noi non facciamo nessuna sorveglianza privata a pagamento offrendo pacchetti di sicurezza serale a 30 euro al mese», sottolinea in maniera netta il vicesindaco e assessore con deleghe alla Polizia locale e alla Sicurezza Stefano Ceretta. Mostrando le schermate dei messaggi letti sui gruppi Facebook l’esponente della giunta Ziberna aggiunge: «Chi si presenta alle porte dei nostri cittadini, come anche a quelle dei cittadini di altri paesi della provincia, dovrebbe avere almeno l’accortezza di avvisare le forze dell’ordine di ciò che sta facendo. Soprattutto in questo periodo dell’anno in cui le truffe estive sono all’ordine del giorno. Fatto in questo modo crea inutili allarmismi e, poi, sui social-network nascono cose incredibili difficili da arginare».

Una volta lanciato il sasso nello stagno del web, fermare i cerchi concentrici che si propagano rapidamente diventa un’impresa improba per chiunque.

«Al giorno d’oggi - aggiunge il comandante della polizia locale Marco Muzzatti - sono tutti molto attenti alle truffe. La popolazione, poi, per fortuna, è anche molto collaborativa e ci segnala tutti i fatti sospetti, così quando sente la parola “vigile” alla porta, ci chiama allarmata per verificare».

E la polizia locale sta verificando. «In base alle descrizioni abbiamo individuato un istituto di vigilanza privata che contatteremo. Li inviteremo a comunicarci dove vanno e quando vanno, in modo che, in caso di segnalazioni, potremo rassicurare i cittadini che ci chiameranno», ribadisce il comandante Muzzatti.

È chiaro, poi, che a quel punto la partita sarà a due. Una volta che le persone alla porta risulteranno qualificate a vendere quel tipo di servizio, spetterà ai promotori convincere gli eventuali clienti della sua reale necessità. —




 

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