A Gorizia scoppia il caso degli autoporti abusivi

I camionisti utilizzano le aree di via Monte Hermada, via Foscolo, delle Casermette e Piedimonte. Hassek: «Esiste uno molto ampio della Sdag»
L'area di via Foscolo che ospita camion e mezzi pesanti (Bumbaca)
L'area di via Foscolo che ospita camion e mezzi pesanti (Bumbaca)

GORIZIA Piccoli “autoporti” crescono. C’è quello ufficiale, gestito dalla Sdag (società in cui socio di unico è il Comune di Gorizia), ampio, ben organizzato ma in cerca di perenne rilancio. E ci sono tanti piccoli “autoporti” in giro per la città: parcheggi improvvisati di camion in aree assolutamente non attrezzate per questa destinazione, senza bagni chimici e servizi.

Insomma, non ci sono soltanto Tir di passaggio che attraversano il centro cittadino e mandano quotidianamente su tutte le furie i 1.200 cittadini che hanno aderito alla petizione del comitato “Basta Tir in centro”. Ci sono anche mezzi pesanti che si fermano in città con i camionisti (quasi sempre stranieri) che bivaccano.

Il parcheggio di via Monte Hermada

Il caso più eclatante in via Monte Hermada, una laterale di via Terza Armata. La questione approdò, qualche tempo fa, anche in Consiglio comunale. I camion parcheggiano ai lati della via ma soprattutto in uno spiazzo non lontano dal negozio di scarpe “Pittarello”. I camionisti bivaccano notte e giorno in attesa di proseguire i loro viaggi. Vanno a fare la spesa nei vicini supermercati di via Terza Armata, per poi abbandonare troppe volte tra l’erba sacchetti, bottiglie, rifiuti, decine di lattine di birra vuote e, persino, i carrelli utilizzati per portare fino ai loro mezzi la merce.

 

Camion parcheggiati abusivamente in via Monte Hermada (Bumbaca)
Camion parcheggiati abusivamente in via Monte Hermada (Bumbaca)

 

Oggi ce ne sono una decina: carrelli infilati uno nell’altro e pronti ad essere utilizzati per fare la spola fra supermercato e camion, camion e supermercato. «Mi chiedo: è possibile che disponiamo di un autoporto enorme e potenzialmente redditizio, ed invece ci troviamo a dover accettare situazioni del genere? Non è possibile permettere ai camionisti di fare ciò che credono, forti soltanto del fatto che via Monte Hermada è una strada periferica», ha tuonato più volte nel passato il consigliere comunale Franco Hassek.

Il piccolo “autoporto” di via Foscolo

Non è l’unica situazione di questo genere. Alla chetichella, in via Foscolo, è nato un altro parcheggio di Tir. A denunciare la sua presenza Lucio Candini, portavoce del comitato “Basta Tir in centro”. Vuole vederci chiaro su quel deposito dove trovano ricovero solitamente una trentina di tir. «Da qui - dice - si muovono spesso anche tutti assieme moltissimi dei camion che attraversano la zona nord di Gorizia». E come non dimenticare l’area delle Casermette? Anche lì troppe volte i mezzi pesanti la fanno da padroni, soprattutto nel tratto terminale, verso il confine con la Slovenia. E, si badi bene, non ci riferiamo ai mezzi pesanti che lavorano con le attività artigianali presenti nell’area: sono Tir che si fermano lì, quasi fosse un autoporto regolare. Senza dimenticare che anche nel quartiere di Piedimonte ci sono, molte volte, camion parcheggiati qua e là.

L’atto d’accusa del Comitato

«Gli investimenti fatti per l’autostrada A34 Gorizia-Villesse e per l’autoporto Sdag - tuonano Candini e Guglielmo Jug, entrambi portavoce del Comitato - non servono a nulla se poi si continua a permettere e tollerare parcheggi selvaggi in via Ugo Foscolo, alle Casermette, in via Terza Armata e nella zona Piedimonte e passaggi di Tir per tutte le zone periferiche e semicentrali di Gorizia. L’incidente di qualche anno fa in via Corsica, quando uno di questi camion perse il suo carico sfondando un muro, non è servito a nulla? In merito alla proposta fatta di recente dal direttore dell’Arpa Marchesi di un “celere monitoraggio scientifico” la rimandiamo alle promesse durate anni e anni per il monitoraggio e i carotaggi riguardanti il grave problema della fonderia slovena Livarna: quello sì che era ed è grave inquinamento dell’aria».

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