A Gorizia rischio sfratto per Medici senza frontiere
GORIZIA. La data cerchiata di rosso sul calendario è il 19 marzo, ovvero sabato. Nessuna ricorrenza particolare, nessun festeggiamento, semmai un fastidio per il Comune di Gorizia. Sabato prossimo, infatti, scade il nullaosta provvisorio per i famosi container di Medici senza frontiere, installati nell’area esterna del centro San Giuseppe di San Rocco a Gorizia.
Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che la Curia, assieme a Medici senza frontiere, aveva annunciato la presentazione delle documentazioni necessarie per ottenere una vera e definitiva licenza edilizia. Ma, a ieri mattina, nessuna carta era pervenuta agli uffici comunali. A confermarlo il sindaco goriziano Ettore Romoli e l’assessore comunale all’Urbanistica, Guido Germano Pettarin. Insomma, il tempo stringe...
«Non è una passeggiata fornire tutte quelle documentazioni. Ci vogliono carte su carte su carte», fa sapere l’Arcidiocesi. La volontà è riuscire a presentarle nei tempi prestabiliti ma il tempo scorre. Pericolosamente. «Stanno cercando di raccogliere tutta la documentazione necessaria. La mia sensazione? Ce la faranno senz’altro», spiega Antonino Gulletta, viceprefetto vicario. Ma se non dovessero arrivare le carte entro il fatidico 19 marzo? Cosa succederà? «Dipende dall’amministrazione comunale - risponde Gulletta -. Francamente, non credo ci siano i presupposti perché si arrivi al muro contro muro».
Ma il rischio, poi, non è così remoto. Il sindaco Ettore Romoli sottolinea: «il sottoscritto è un pubblico ufficiale. Come posso chiudere un occhio di fronte all’assenza di una regolare richiesta di licenza edilizia?». Insomma, se da qui al 19 non ci saranno sviluppi il rischio è quello di un clamoroso sfratto. O chiamatelo come volete.
«Commetterei un autentico reato se lasciassi le cose così come sono: di questo tutti devono essere consapevoli. Non ci possono essere scorciatoie. I container, dopo il 19 marzo, dovranno rispondere a requisiti precisi e codificati dalla legge - aggiunge il sindaco -. Se arriverà la richiesta di licenza edilizia, gli uffici la esamineranno come fanno in tutte le situazioni quando l’interlocutore è un privato cittadino».
Insomma, almeno a parole, pare esserci massima disponibilità. Ma Romoli alza, nel contempo, la posta. «Se arriverà il nullaosta al villaggio di Medici senza frontiere chiederò, nel contempo, che si riduca la capienza del Nazareno. Non dobbiamo mai dimenticare che il piano Torrenti prevede la presenza di 70/80 richiedenti asilo in città. E non lo dico io, lo dice la Regione», conclude sibillino il primo cittadino.
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