A Gorizia non volano nemmeno gli alpini

L’Enac blocca il lancio dei parà sullo stadio Baiamonti previsto nell’ambito del raduno triveneto. La rabbia di Verdoliva (Ana)
Di Stefano Bizzi

«Siamo alpini paracadutisti e dal cielo ci lanciamo», recita l’inno “Barbe nere, penne al vento”, ma a Gorizia i paracadutisti alpini rischiano seriamente di rimanere a terra.

Gli organizzatori del Raduno triveneto e dell’Adunata nazionale della Brigata Julia stanno aspettando con trepidazione il via libera da parte dell’Enac, ma a meno di miracoli, per lo show aereo in programma sabato pomeriggio allo stadio Baiamonti sembrano esserci poche possibilità.

Per il momento il presidente della sezione Ana di Gorizia mantiene il sangue freddo e la linea diplomatica, ma da alcune battute è chiaro che la sua pazienza sta arrivando al limite.

Il lancio dei paracadutisti con le bandiere tricolori rappresenta uno dei momenti più spettacolari della tre giorni del prossimo fine settimana e sarebbe un peccato dovervi rinunciare per semplici problemi burocratici o di mancate comunicazioni tra uffici.

Proprio prevedendo gli impedimenti legati all’agibilità dell’aeroporto Duca d’Aosta, anziché l’utilizzo di un aeroplano, per i lanci era stato programmato l’uso di un elicottero. Il particolare sembra essere passato però inosservato agli uffici dell’Ente nazionale aviazione civile.

«Ancora non abbiamo avuto risposte – osserva Paolo Verdoliva -. Abbiamo coinvolto anche una serie di personaggi istituzionali e lunedì prenderemo contatti con le truppe alpine. Avviseremo di questo intoppo. Ovviamente la speranza è di riuscire a sbloccare la situazione in tempo».

Il presidente delle penne nere goriziane ricorda che i primi contatti con l’Enac sono stati presi già agli inizi di aprile e prima dell’invio delle richieste ufficiali era stato eseguito anche un sopralluogo informale al Baiamonti. La domanda era poi stata inoltrata intorno al 20 di aprile.

«Speriamo di ottenere l’ok – dice Verdoliva – e che a Venezia capiscano che non abbiamo chiesto l’aeroporto di via Trieste. Decollo e atterraggio dell’elicottero avverranno nell’area feste dello stadio. Questo renderà lo spettacolo anche più interessante. Viene bene scenograficamente e l’elicottero, in ogni caso, è a disposizione anche per eventuali attività di soccorso».

L’associazione alpini non riesce a comprendere i motivi dei ritardi. «Siamo arrivai al primo giugno senza avere una risposta. A Venezia ci hanno detto che la documentazione è arrivata fuori tempo massimo. Io non posso sapere se ci siano questioni interne ai vari enti coinvolti, ma noi ci troviamo in mezzo e se le cose non si risolveranno chiederemo l’accesso agli atti. Non è che per beghe altrui dobbiamo andarci di mezzo noi. Sarebbe bello poter avere il lancio dei paracadutisti. I paracadutisti alpini sono bravi: lo hanno già dimostrato in altri contesti e in altri raduni», conclude Verdoliva con la speranza di poter alzare, sabato pomeriggio, lo sguardo verso il cielo.

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