A Gorizia le case più convenienti del Centro-Nord

di Francesco Fain
Da 1.500 a 1.650 euro al metro quadrato per un appartamento nuovo o ristrutturato sito nel centro storico. Da 1.200 a 1.300 euro sempre al metro quadrato se ci si accontenta di una casa in periferia.
In Italia, tranne che in alcune città del Sud, alloggi di tali caratteristiche a questi prezzi non si trovano. «Siamo il capoluogo di provincia del centro-nord con le quotazioni più basse e la qualità della vita molto alta», sottolineano gli immobiliaristi Alessandro Zanon, Alberto Ricci e Pierluigi Sardelli, quest’ultimo presidente della Fiaip, l’associazione di categoria più rappresentativa e radicata nell’Isontino. Gorizia, dunque, è conveniente. Molto conveniente.
Il borsino
immobiliare
I prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili. «Gorizia non ha mai registrato nè picchi nè eccessi. Il mercato è costante e non ci sono grandi oscillazioni - la sottolineatura dei tre immobiliaristi -. Semmai, ciò che preoccupa di più è il mancato sviluppo della città e il calo demografico». Stando alle ultime quotazioni Fiaip per un alloggio in buono stato, abitabile di 100 metri quadrati si vanno a spendere dagli 85.000 ai 110mila euro se è situato in centro, da 80mila a 100mila se si trova nelle zone semicentrali e da 65.000 a 75.000 se la sua ubicazione è in periferia.
Tanto per fare un utile raffronto, a Monfalcone, per un alloggio di caratteristiche similari per non dire uguali sito in centro vengono richiesti dai 90mila ai 120mila euro. Questo a conferma del fatto che Gorizia ha prezzi piuttosto bassi, addirittura inferiori ad altri centri della provincia.
Il mercato
transfrontaliero
Ma c’è un neo. Ci si attendeva molto dal mercato transfrontaliero. Ovvero: ci si aspettava che molti sloveni avrebbero messo su casa in città, considerato che i prezzi qui sono inferiori anche rispetto a Nova Gorica e alla fascia confinaria. Ma le trattative, per stessa ammissione delle agenzie immobiliari, sono state «episodiche». Pare che a frenare il mercato transfrontaliero siano i costi di gestione. Le case costano sì meno a Gorizia ma è anche vero che qui sono assai più alte le spese di elettricità, riscaldamento, raccolta e smaltimento rifiuti. «E questo, molto probabilmente, ha tarpato le ali ad ogni tipo di trattativa», sottolineano all’unisono gli esperti del settore.
Ad ogni modo, il mercato immobiliare della provincia, negli ultimo mesi dello scorso anno, ha dato un segnale di ripresa. «Molto è cambiato grazie all’allargamento delle maglie del credito; gli Istituti - spiega il presidente Sardelli - sono anch’essi fiduciosi nel futuro ed hanno quindi finanziato chi “meritevole”, anche se titolari di lavoro precario. I prezzi sono decisamente convenienti per l’acquisto, i tassi di interesse sono sicuramente vantaggiosi e chi cerca casa ha capito quanto il presente sia il momento favorevole per realizzare il proprio progetto. Unico dato negativo è la scarsa offerta di proposte di nuova realizzazione; i prezzi di vendita ancora bassi ed i costi di costruzione lievitati negli ultimi anni rendono la nostra Provincia ancora di scarso interesse soprattutto per le importanti imprese di costruzione».
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Ma cosa ci si deve attendere dal 2011? Il mercato immobiliare registrerà progressi e picchi? O rimarrà perfettamente in linea con l’andamento degli ultimi anni? A rispondere è Pierluigi Sardelli (nella foto), presidente della Federazione immobiliaristi della Fiaip.
«Confidiamo in un 2011 che segni la ripresa del mercato immobiliare della nostra provincia, con prezzi corretti e livelli qualitativi delle offerte elevati, affinchè si addivenga a soddisfazione per gli operatori del settore ma sopratutto per chi della casa fa il suo primario motivo di sicurezza, economico e sociale: il consumatore finale», la sottolineatura di chi ha il polso della situazione e ha perfettamente presente le dinamiche del mercato immobiliare locale. Sardelli non manca di rilevare un altro aspetto. «Possiamo, infine, certamente affermare che il comparto che ha patito maggiormente la stagnazione sia stato quello del settore commerciale con la scarsa richiesta di locali commerciali sia in affitto che in acquisto».
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