A Gorizia il primo contagiato dal virus della regione. Ma lunedì il Fvg riapre lo stesso

TRIESTE Una persona è risultata positiva al test con il tampone per il coronavirus, conferma sabato 29 febbraio la Regione Friuli Venezia Giulia. Il paziente è positivo e sintomatico. Si tratterebbe di un cinquantenne di Gorizia che avrebbe contratto il virus in un ospedale di Treviso. L'uomo, che non è in gravi condizioni, è in quarantena domiciliare.
A quanto risulta il 50enne avrebbe contratto la sindrome durante una visita a un parente ricoverato al nosocomio Ca' Foncello di Treviso. Dopo la visita l'uomo sarebbe entrato in contatto con almeno sei persone, oltre alla madre, ma al momento risultano essere tutti privi di sintomi. Sono state poste in isolamento, così come suggerito dalle norme.
«Intanto vorrei sottolineare che il sistema che abbiamo approntato per gestire i casi di contagio ha funzionato perfettamente – ha dichiarato al Piccolo il vicepresidente e assessore alla Salute Riccardo Riccardi –. Per quanto riguarda questo primo caso, il paziente non è grave e possiamo dire che allo stato attuale le sue condizioni non destano preoccupazione. Resterà, per il periodo previsto, in quarantena domestica. Anche le persone che erano entrate in contatto con lui, tutte asintomatiche, ora sono seguite dal nostro servizio sanitario e sono in isolamento domestico».
«Il paziente ha chiamato il 112 e l’intervento dei sanitari, anche per quanto riguarda il prelievo, è avvenuto a domicilio. Dunque non è passato per l’ospedale di Gorizia – ha aggiunto Riccardi –. Era prevedibile che prima o poi un caso di positività venisse riscontrato anche nella nostra regione. Eravamo una delle poche, del resto, a non aver ancora registrato un contagio».
Lunedì si torna alla normalità. Riccardi ha precisato che la scoperta del primo caso in Friuli Venezia Giulia non cambierà quanto deciso oggi dall’esecutivo nazionale, ovvero la revoca delle misure restrittive maggiormente stringenti finora adottate per l’emergenza coronavirus e l’inserimento tra quelle non sottoposte alle limitazioni più severe (previste invece per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna): «Un solo caso sintomatico, tra l’altro non grave, non cambia il quadro della situazione» ha sottolineato l’assessore.
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