A Gorizia denunciati 50 furti di bici ogni anno

Il fenomeno è però più ampio: alla polizia locale si rivolge solo chi ne ha una nuova o di valore. Non si salvano nemmeno quelle del progetto di bike-sharing comunale
Di Marco Bisiach

“Sotto questo sole, bello pedalare”, cantavano Francesco Baccini ed i Ladri di Biciclette. I quali, ladri di biciclette con la minuscola, s’intende, sotto il sole di Gorizia si segnalano piuttosto attivi, nell'estate 2013 come in quelle passate. I numeri dicono che per ora siamo appena sotto la media abituale, che nel capoluogo isontino – in base ai dati forniti dalla Polizia locale – vede sparire una cinquantina di velocipedi all’anno, intorno ai quattro al mese. Nei primi sei mesi del 2013 siamo a quota venti, poco poco sotto la soglia, ma il fenomeno si conferma, e i numeri non possono dire tutto, dato che, come spiega il comandante dei vigili urbani Marco Muzzatti, non sempre al furto segue la denuncia. «Solitamente i cittadini che si vedono portar via la bicicletta denunciano il furto, ma non è una costante – dice Muzzatti -. Se la bici è nuova, o di particolare valore, perché magari si tratta di un mezzo sportivo o da corsa, la denuncia non manca mai, ma è praticamente impossibile risalire ai ladri e recuperare la bicicletta. In questi casi i furti seguono dei canali ben precisi e i ladri sanno benissimo cosa vanno a cercare e a chi consegnare la merce. Altro discorso, invece, riguarda le biciclette datate o rovinate, di quelle che si trovano a decine in città, spesso anche abbandonate. In questo caso non sempre chi subisce il furto lo denuncia, perché ritiene non ne valga la pena. Non di rado, poi, la bicicletta viene ritrovata, abbandonata in qualche parco o in una via secondaria, o magari lasciata nel parcheggio della stazione. Spesso la bici viene rubata semplicemente perché qualche maleducato ha bisogno di raggiungere rapidamente la stazione e lo fa portando via una bici incustodita». Sta di fatto che, a meno che non sia chiusa in un garage o all’interno delle abitazioni, nessuna bicicletta sembra essere al sicuro. «Se il mezzo non è protetto da un lucchetto è facile preda – dice Muzzatti -, ma talvolta i ladri agiscono anche con biciclette regolarmente chiuse o legate, e si spingono fino negli androni dei palazzi o negli spazi comuni dei condomini. Certo sarebbe sbagliato parlare di escalation del fenomeno o di allarme, ma il furto di biciclette a Gorizia non è infrequente». Ed a proposito di biciclette, una sorte spesso poco piacevole tocca anche a quelle pubbliche messe a disposizione di cittadini e turisti dal Comune. «Finora abbiamo subito un unico tentativo di furto – spiega Andrea Bais, del Comune di Gorizia -, peraltro sventato dalla polizia. In compenso però diversi sono stati gli atti vandalici, per un danno complessivo di circa 4mila euro. Sono stati divelti i sistemi di fissaggio delle bici sulle colonnine, specialmente in viale Oriani, e sono stati danneggiati campanelli, fanali e freni di una quindicina di bici. In una decina di casi, poi, abbiamo recuperato biciclette abbandonate in aree pubbliche e private». Nonostante questo, però, Gorizia ed il suo sistema di bike sharing possono dirsi ancora fortunati. Altre realtà sono ben peggiori. Senza scomodare Roma (di cui ha parlato anche Striscia la Notizia), a Mestre ad esempio ben il 60% delle biciclette pubbliche viene rubato.

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