A Gorizia corso Italia a senso unico diventa una grande zona 30. Ma c'è chi storce già il naso
Centro città più slow fra controviali, park e spazio per le bici. Ma diversi puntano il dito contro la corsia considerata troppo stretta. Il vicesindaco Ceretta: «Un’impressione, traffico rallentato»

Il "nuovo" corso Italia a Gorizia (Bumbaca)
GORIZIA Ha preso forma. O quasi. Il primo tratto di corso Italia, quello che va dalla farmacia all’Orso bianco all’ex Botteguccia, è ufficialmente a senso unico. Per la verità, ha ancora l’aspetto di un cantiere perché gli operai comunali sono entrati in azione, di prima mattina, muniti di colore, con la supervisione dell’ufficio del traffico e dei vigili urbani, ma si riesce già a capire come sarà l’aspetto definitivo della viabilità principale della città.
A Gorizia corso Italia diventa una grande "zona 30" a senso unico
E, immediate, sono state formulate le prime perplessità. Premessa doverosa: i goriziani, si sa, sono da sempre refrattari alle novità e, così, il dibattito si è subito concentrato sulla “strettoia” che caratterizza la corsia riservata alle auto. Ma si tratta di spazi fisici perché non era (e non è) facile contenere sulla carreggiata due file di posti-auto, gli stalli per i disabili, le fermate dei bus e dei taxi oltre alla pista ciclabile a due corsie.
«Si tratterà di farci l’abitudine e, poi, la strada non è così stretta come appare. Stamattina l’ho percorsa quattro volte con l’auto e non mi pare sia così tremenda la nuova conformazione del corso», spiega il vicesindaco e assessore comunale alla Viabilità, Stefano Ceretta. «Il senso unico - ribadisce - non è un nostro colpo di testa ma va visto all’interno di un Piano del traffico e di un Biciplan che stiamo andando a completare». L’obiettivo è di rendere vivibili i controviali senza più le biciclette. E si vuole anche rallentare il traffico cittadino. «Non a caso, corso Italia diventerà una grande “zona 30” con l’abbassamento del limite di velocità dagli attuali 50 all’ora. Vogliamo che il centro sia più slow e, soprattutto, rammento che questa è una sperimentazione. Se si evidenzieranno problematiche, cercheremo di porvi rimedio. Tutti i suggerimenti sono benvenuti». Ma la strada (oltre che le strisce a terra) appare tracciata. E mentre qualche esponente di maggioranza profetizza («Il senso unico rischia di avere lo stesso effetto dei T-Red, le fotocamere ai semafori, per Brancati»), sindaco e giunta vanno avanti per la loro strada. Ieri, il primo cittadino ha anche spiegato, in diretta Facebook, come sarà «il nuovo corso Italia».
E ribadisce, oggi, i concetti-chiave dell’operazione. «L’obiettivo è di valorizzare al massimo i controviali - spiega a “Il Piccolo” - enfatizzando la loro funzione pedonale, allargando gli spazi dei tavolini esterni, arredandoli con nuove panchine e altri elementi, come giochi per i bambini e creare nuove, bellissime aiuole, che saranno realizzate entro la primavera, con tappeti d’erba vera calpestabile e cespugli di rose affiancati da altre essenze colorate che rappresentino un ulteriore abbellimento estetico del nostro corso. È in questo “disegno” che si inserisce il senso unico: una soluzione viaria che permetterà la realizzazione di piste ciclabili e, finalmente, consentirà ai ciclisti di viaggiare in sicurezza in questa zona. Non solo. È vero che, quest’anno, partiranno i lavori per la costruzione del parcheggio di via Manzoni ma, contestualmente, verranno mantenuti i posti-auto in corso. Quindi, con questa soluzione, riusciremo a valorizzare nel modo giusto i controviali, ad ampliare gli spazi esterni dei locali, a consentire ai ciclisti di viaggiare nella massima sicurezza e, ai cittadini di riappropriarsi pienamente del piacere di passeggiare lungo il nostro bellissimo corso Italia». —
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