A Gorizia ci sono cinque alberghi, a Nova Gorica 11: troppi progetti rimasti in sospeso, la città soffre per la scarsa ricettività
La partita degli hotel Transalpina, Tre sorelle e Nanut in vista dell’appuntamento con Go!2025
GORIZIA. Undici alberghi (cinque pensioni, tre a quattro stelle e uno ciascuno a tre, due e una stella) a Nova Gorica. Cinque strutture (due quattro stelle, uno a tre e due a una stella) a Gorizia. Non solo: di là 984 posti-letto e 481 camere, limitandosi alle strutture alberghiere. Di qua, 342 posti e 175 camere.
Basterebbero questi pochi numeri per capire come, nonostante gli annunci di aperture di nuovi hotel (che ancora non si vedono a 177 giorni dall’inaugurazione della Capitale europea della cultura), Gorizia sia ancora poco ricettiva. Troppo poco.
I numeri
Rimane intatta la conclusione dei ricercatori del masterplan voluto dalla Camera di commercio Vg e realizzato due anni fa, secondo i quali «l’offerta di strutture ricettive della città di Gorizia/Nova Gorica è, attualmente, inadatta a ospitare l’incoming turistico che si prevede in arrivo nel 2025». Un’analisi che proponiamo 24 ore dopo l’annuncio del Comune di voler introdurre la tassa di soggiorno.
Restando a Nova Gorica, le strutture extra-alberghiere sono 66 e mettono a disposizione ulteriori 1.074 posti-letto e 419 camere. A Gorizia ce ne sono 39 per 820 letti mentre il dato sulle camere non è disponibile.
Il resto dell’Isontino
Dando uno sguardo al resto dell’Isontino, secondo i dati dell’approfondimento Cciaa, sono presenti 130 strutture alberghiere, costituite per la maggior parte da esercizi a tre stelle (68 hotel, 94%). Gli esercizi a quattro stelle sono 20, pari al 15,5% del totale, quelli a 2 stelle 11 (8,5%), a 1 stella sono 12 (9,3%). Le residenze turistico/alberghiere sono 19, pari al 14,7% del totale.
È, ovviamente, Grado il Comune a maggior vocazione turistica in termini di capacità ricettiva alberghiera: ospita 83 strutture (63,85% del totale provinciale), cui si aggiungono 17 residenze turistico/alberghiere. Negli altri Comuni l’offerta ricettiva rimane scarsa: a Monfalcone sono presenti 15 strutture (11,5% del totale provinciale), 10 a Cormons (7,69%) e, dicevamo, solo 5 a Gorizia (3,85%).
La città di Gorizia presenta un’offerta scarsa anche dal punto di vista degli alloggi in affitto (20 equivalenti al 6,5% del totale), inferiori anche a quelli presenti nella città di Monfalcone (29), ma presenta un’offerta di B&B superiore a quella degli altri comuni della provincia (12). E questo è un dato finalmente positivo.
Ma, tornando al confronto con la città d’oltreconfine, il Comune di Nova Gorica si caratterizza per un numero elevato di strutture alberghiere e extralberghiere, naturale completamento dell’offerta ricettiva di Gorizia durante l’anno di Go!2025.
L’ottica di sistema
Che fare per agire in un’ottica di sistema, ovvero di guardare all’offerta complessiva che abbracci l’intera area isontina e della Goriska? Risulta prioritario - a dirlo gli analisti - potenziare il collegamento “interfrontaliero”, in maniera tale da renderlo capillare e efficiente per rispondere alle esigenze di mobilità dei turisti in visita alla Capitale europea della cultura 2025. In altre parole, bisogna dar loro la possibilità di alloggiare, alternativamente, in Italia e in Slovenia e di spostarsi agevolmente intraconfine per partecipare ai diversi eventi.
I progetti in attesa
A Gorizia ci sono alcuni interventi in attesa, con le “quattro frecce accese” direbbe il buon Brumotti. Uno, in fase avanzata, prevede la trasformazione del vecchio motel Nanut ma lo capiscono anche i sassi che l’albergo non sarà pronto per Go!2025. Poi ci sono le partite, annunciate dal Comune, che riguardano l’ex Alle tre sorelle, l’investimento austriaco nell’area Notre Dame e il mistero Transalpina. Sì, mistero. Perché, nonostante la posizione invidiabile, prospiciente alla piazza-simbolo dell’abbattimento del confine, nulla sembra muoversi.
Il sindaco Ziberna e il sindaco Turel
Quella della scarsa ricettività di Gorizia è una questione annosa. Il sindaco Rodolfo Ziberna ha sempre invitato a tutti a considerare l’offerta di un territorio più ampio rispetto al capoluogo. «Senza dimenticare che, in città, abbiamo molti B&B e appartamenti turistici nati negli ultimi due anni – spiega –. E poi, l’offerta ricettiva abbraccia un largo territorio, non solo quello cittadino. Se consideriamo quante strutture ricettive ci sono a 50/100 km da Gorizia e Nova Gorica, abbiamo incluso larga parte della regione e una fetta importante della Slovenia».
Dal canto suo, il sindaco di Nova Gorica Samo Turel è perfettamente consapevole di quali sono gli equilibri. E torna a spiegare: «Vero, ci sono più posti dove alloggiare da questa parte del confine piuttosto che da quella italiana. La società Hit dispone della maggiore capacità ricettiva. Ci aspettiamo che gli ospiti o i visitatori siano distribuiti su entrambi i lati del confine, in un bacino più ampio, e che cerchino anche alloggi presso “fornitori” privati, poiché tale tipo di pernottamenti è sempre più richiesto nel mondo». —
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