A Gorizia c'è Bric, cagnolina “riciclona” che dà la caccia alla plastica
L’incredibile storia che vede protagonista una quattro zampe del tutto speciale. Quando vede una bottiglia l’afferra con i denti e la porta a casa per la differenziata
GORIZIA È più forte di lei. Nemmeno fosse dotata di un radar speciale. Appena individua una bottiglia di plastica gettata a terra senza alcun civismo da qualcuno, porta senza alcun indugio sul luogo del “misfatto” la sua padrona che stenta, alle volte, a stare al suo passo. Raggiunto il punto esatto, si affretta ad afferrare il contenitore con i denti. Una volta completata l’operazione di recupero, soddisfatta e scodinzolante, si incammina verso casa con il suo trofeo. Che poi finirà nel circuito virtuoso della raccolta differenziata.
Bric in azione
È la storia di Bric, la “cagnolina riciclona”. In questo periodo, le sue condizioni di salute non sono ottimali ma appena supererà questo momento delicato e difficile tornerà molto probabilmente a fare quello che ha fatto sempre. La sua padroncina Monica Lavia, pazientemente, raccoglie le lattine e le bottigliette che si ammucchiano davanti all’uscio della sua casetta per gettarle, poi, nei cassonetti di Isontina Ambiente.
Bric o Briciola potrebbe, insomma, diventare tranquillamente testimonial di una campagna tesa a promuovere il riciclo della plastica. A segnalare questa storia fuori dall’ordinario sono due amici di Monica che hanno contattato “Il Piccolo”. Raccontano che «la cagnolina, la cui espressività è assolutamente fuori dal comune e alla quale veramente si può affermare che manchi solo la parola, verifica attentamente che la sua padrona completi la sua opera nella raccolta differenziata da lei iniziata. Non si può che dire che Bric rappresenti un bell’esempio di comportamento civico e di consapevolezza ambientale ed ecologica». Doti che non tutti hanno fra gli umani, come testimoniano le montagne di rifiuti abbandonate un po’ dove capita e che fanno ammattire il Comune e gli operatori ecologici.
Ma tutta la storia di Bric è particolare. È nata in Sardegna, undici anni fa. Nell’estate del 2009, Monica decise di lasciare la “sua” Bergamo per qualche settimana, trascorrendo un periodo al mare. Nelle vicinanze di Villasimius, mentre era alla guida della sua auto, Monica si fermò e scese. Il motivo? Voleva capire cosa fosse quella «cosina bianca» che intravvedeva sul ciglio della strada. Alla fine, la scoperta. Era una cuccioletta di pochi mesi, abbandonata e impaurita, denutrita e in pessime condizioni. «Da allora Briciola - raccontano gli amici - è diventata una fedele e insostituibile compagna di viaggio e di vita. Probabilmente, come tutto ciò che accade, il suo istinto “di servizio” non è sorto casualmente, ma è stato sicuramente ispirato da colei che l’ha adottata: una giovane donna di singolare generosità e di spiccato altruismo. Fin da quel primo istante, infatti, Monica se ne prese cura: sulle dune di sabbia bianca protette da ginepri secolari e nelle acque trasparenti del mare di Simius ci tornò, solo dopo esser stata dal veterinario e solo dopo aver preso quanto occorreva alla sua Briciola. Lasciarono insieme l’isola e impararono a conoscersi. E con lei rimase fino a quando raggiunse il capoluogo isontino e lì, infine, mise radici».—
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