A gennaio la terza rata dei rimborsi Coop
I più realisti, di fronte al fatto che per tutto il mese non s’era mossa foglia, l’avevano già capito. Ora, tra Natale e San Silvestro, ecco l’ufficialità: la terza rata dei rimborsi Coop non potrà arrivare entro la fine di quest’anno, che ormai è dietro l’angolo, come continuava a confidare di riuscire a fare quand’era ottobre l’avvocato Maurizio Consoli nel suo ruolo di liquidatore, all’atto del suo annuncio dell’arrivo della seconda rata. Ebbene: la terza tranche ci sarà «a gennaio», presumibilmente verso la fine. Lo precisa lo stesso Consoli, spiegando come lo slittamento della ripartizione prevista indicativamente a fine 2015 dal Piano di concordato ha come concausa anche la complessità delle procedure in corso. «A prescindere dai trenta milioni di acconto della fidejussione di Banca Generali - osserva Consoli - ad oggi la seconda tranche di ottobre ha registrato l’avvenuta distribuzione di 21 milioni e 332mila euro a 9.778 prestatori sociali a fronte di un residuo di complessivi 667mila euro non ancora incassati da altri 5.913 prestatori». Sono quelli che, motiva il commissario delle Coop, «non ci hanno mai fatto pervenire delle coordinate bancarie, neanche avendo la possibilità di fornire quelle di un conto terzo di fiducia». I libretti dei “ritardatari” valgono in media 113 euro. Si può ipotizzare ragionevolmente che qualcuno non ci sia più e che qualcun altro ci abbia messo una pietra sopra. «Il decreto del Tribunale - così Consoli - dice che nel caso questi soldi non vengano incassati debbano essere messi in un deposito vincolato ad ordine di giustizia. Vedremo se potremo eventualmente anche erogarli sotto forma di assegno. Tutto ciò ha ritardato l’iter di liquidazione e ne dimostra la difficoltà. Di fatto, a gennaio, provvederemo alla terza ripartizione senza neanche aver potuto completare la seconda».
Per uno slittamento dei tempi c’è in cambio un leggero rialzo delle quote attese nel terzo “giro”. A ottobre la prospettiva era di una tranche decembrina del 7%. Ora si punta per gennaio al 10%, che con il 30% estivo e il 21% di ottobre farebbe arrivare il totale finora liquidato a «oltre il 60%, un risultato importante a sei mesi dall’omologa del concordato». Per l’81,38% scritto nel Piano servirà altra pazienza, molta, perché è subordinato alla vendita dei tre grandi immobili ancora in carico (via Caboto, via dei Macelli e iper di Fiume). Per intanto le Coop operaie hanno recuperato sei milioni e mezzo dalla loro partecipata Cotif, titolare di vari beni venduti, e si sono prese un milione d’affitto per l’iper di Fiume. E le eventuali cause civili agli ex manager? Non sono ancora state decise. «Ci stiamo lavorando attentamente», si limita ad aggiungere Consoli, puntualizzando che al caso la decisione dovrà essere deliberata da un’altra adunanza dei soci. Come gli ultimi bilanci delle Operaie? «In realtà - chiude Consoli - dal 17 ottobre 2014 la situazione contabile e patrimoniale è sottoposta ogni mese al vaglio del Tribunale».
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