A Gallesano la Comunità italiana riscopre la tradizione gastronomica delle lumache

Anche a Gallesano, località tra Pola e Dignano, dove la maggior parte dei 1500 abitanti è di lingua e cultura italiana, vengono riscoperti i profumi e i sapori della cucina di un tempo. Ed è cosi che si spiega il successo della degustazione offerta e preparata ogni anno in agosto dalla Comunità degli italiani, un appuntamento incluso nell'estate culturale di Dignano, di cui Gallesano fa parte. Questa sera, a partire dalle 20, verranno offerti gli antipasti, per la precisione il prosciutto di Lino Capolicchio, il formaggio pecorino di Tarcisio Leonardelli e quello caprino di Davide Trento. E inoltre la ''sopresada'' (rotolo di pancetta con ombolo) di Lucilio Leonardelli. E poi i piatti principali. Inanzitutto ''polenta e cioche'', ossia le chiocciole che sono diventate il piatto simbolo della cucina gallesanese che da umile pasto di un tempo ha fatto un grosso salto sulla scala della gastronomia. Inoltre i ''macheroni col sugo del gal'', ovvero maccheroni al sugo di galletto e ''le tripe de agnel'', vale a dire interiora di agnello avvolte attorno agli stinchi dell'animale. (p.r.)
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