A fuoco tre camion per le immondizie
Oltre 500mila euro. A tanto ammontano i danni dell’incendio scoppiato la scorsa notte nel piazzale vicino alla palestra comunale di San Dorligo. Un rogo di vaste dimensioni che ha distrutto tre autocompattatori utilizzati per la raccolta differenziata - due di proprietà dell’amministrazione municipale e un terzo della ditta Caruter srl -, e aggredito pareti e finestre della struttura sportiva comunale, rimessa a nuovo da poco. Per riuscire a domare le fiamme i vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per più di sette ore sotto lo sguardo di carabinieri e polizia, chiamati ora a far luce sulle cause del devastante episodio. Al momento non si esclude alcuna ipotesi: dal guasto meccanico, ritenuto improbabile ma tecnicamente non impossibile, al gesto vandalico, fino all’atto doloso.
Le fiamme si sono sviluppate attorno alle 5 di mattina, investendo inizialmente solo uno dei tre mezzi posizionati nell’area ecologica, quello adibito al trasporto della carta. Materiale bruciato nell’arco di pochi secondi, favorendo così il propagarsi del rogo agli altri autocompattatori utilizzati per la plastica (destinata ad essere trasferita nella discarica di via Pietraferrata) e per i rifiuti indifferenziati (da conferire invece nel termovalorizzatore di via Errera). Nell’arco di pochi minuti, quindi, il piazzale si è trasformato in un cerchio incandescente con fiamme alte e dense colonne di fumo nero.
Ad allarmare gli abitanti delle case più vicine all zona del rogo però, non sono state inizialmente nè l’aria irrespirabile nè le lingue di fuoco. La prima chiamata al 113, infatti, è stata fatta per un forte scoppio avvertito da alcuni residenti qualche minuto dopo le 5. Il rogo, quindi, potrebbe essersi sviluppato a seguito di una sorta di esplosione che ha investito il primo dei tre mezzi andati in fumo. Cosa possa aver innescato quell’esplosione, però, al momento non è chiaro anche perchè sul luogo dell’incendio non sono stati ritrovati elementi (taniche di benzina o bottiglie incendiarie) utili a sposare con decisione la tesi del dolo. Tesi che, tuttavia, resta in piedi al pari di altre piste.
Le indagini, tra l’altro, hanno preso in considerazione in un primo momento anche l’ipotesi di una possibile intimidazione rivolta alla ditta vincitrice dell’appalto per la gestione della differenziata a San Dorligo: la Ecoservice di Caserta, presente anche in molte altre zone d’Italia. Le verifiche svolte fin qui, però, non avrebbero fatto emergere indizi a sostegno del regolamento di conti tra società attive nel ramo ecologia. E non si può escludere nemmeno, fa notare qualche investigatore, che il rogo sia frutto di un atto di vandalismo, nato magari come reazione ai disagi provocati ai frequentatori della palestra e del vicino campo sportivo dalla presenza sul piazzale di mezzi carichi di rifiuti maleodoranti.
Al di là della causa, resta la gravità dei danni provocati dal rogo - un autocompattatre nuovo, com’era quello della Carter dato in leasing alla Ecoservice, costa 250 mila euro, mentre i due mezzi usati del Comune valgono circa 100mila euro l’uno -, e la complessità delle operazioni richieste per spegnerlo. Compito che ha impegnato per ore i pompieri di via D’Alviano e del distaccamento di Muggia, intervenuti con due autobotti e un’autopompa. L’intervento, tra l’altro, non è terminato una volta domate le fiamme e raffreddare la parete della palestra lambita dal fuoco. Le squadre hanno dovuto infatti anche aprire con l’autogru i cassoni posteriori dei camion, dai quali il fumo ha continuato a uscire per ore.
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