A Fossalon monta la rivolta contro l’arrivo dei profughi

Famiglie turbate per la presenza di 18 persone, tutti maschi giovani. «Come faremo a mandare in giro le figlie». Aziende agricole in subbuglio per il rischio dei furti
GRADO. Se già oggi Fossalon registra seri problemi per la presenza di profughi in un albergo (Al Ponte) che si trova nel territorio di Fiumicello, ma che confina con la frazione agricola gradese, immaginiamo con ulteriori arrivi cosa potrebbe accadere. È una delle considerazioni che i fossalonesi fanno in queste caotiche giornate conseguenti alla notizia dell’arrivo di 18 profughi del Cara, tutti maschi e giovani, un fatto che preoccupa i residenti. Ci sono delle famiglie che abitano di fronte o nelle vicinanze dell’albergo Al Ponte e che si sono trovati i profughi in giardino tanto che hanno dovuto spendere, e non poco, anche per alzare e rinforzare recinzioni e chiusure.


Tutti fatti che sono stati segnalati ai carabinieri ai quali peraltro sono giunte segnalazioni anche da parte dei cacciatori di Fossalon. «Li ho sorpresi personalmente di sera alle 8, in piena estate, con il sole ancora alto – dice il cacciatore Graziano Casonato – mentre nei campi si riempivano le borse di frutta. E assieme ad altri colleghi cacciatori li abbiamo anche trovati a rubare nei campi di notte (erano muniti di pile). Li abbiamo anche inseguiti ma sono riusciti a dileguarsi». Ben conoscendo questi precedenti è evidente che la notizia dell’inserimento di 18 profughi nel loro territorio ha posto ulteriormente in allarme gli abitanti.


Anche perché, non dimentichiamo, dall’altra parte del confine di Fossalon, verso i Due Fiumi, c’ è un agriturismo che ne ospita degli altri (complessivamente sono già 45). A lamentarsi per i danni alle attività è inoltre chi ha investito diversi milioni di euro. Maurizio Sain dell’Azienda agricola La Bonifica di Fossalon nota semplicemente come il caseificio di Fossalon, che cura l’attività con la moglie Sabrina Lubiana, si è trovato faccia a faccia col sindaco e non ha certamente mancato di “cantarle”. «A Fossalon non verrà più nessuno. E tutte le attività avranno davvero danni ingenti». Sain si sente, tra l’altro molto penalizzato, anche perché si trova lungo viale Vittoria a una settantina di metri dall’ex Hosteria Al Lido che dovrebbe ospitare i profughi. «Ma non guardo solo me. Qui siamo quattro gatti; ci sono case con una persona sola e anziani. Certo tra i profughi ci possono essere buoni e cattivi come da tutte le parti ma meglio prevenire…». E poi punta i dito su un altro aspetto che è molto sentito dalla popolazione. «Come si fa a mandare in giro in sicurezza le figlie quando si sa che c’è la possibilità che possano fare anche brutti incontri. In fin dei conti questi profughi sono tutti giovani».


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