A fine maggio Croazia aperta ai turisti

Il ministro Cappelli: «Saranno introdotti i corridoi per i flussi e con i colleghi dell’Ue prepareremo un passaporto sanitario»

FIUME La stagione, quella dei possibili record, ormai è andata, causa la pandemia che ha fatto saltare tutti i piani degli operatori turistici croati. Ma oltre confine c’è un segnale di speranza e a lanciarlo è stato il ministro del Turismo, il lussignano Gari Cappelli. Cappelli ha fatto una previsione sulla riapertura dei confini, evento che salverebbe in parte l’annata 2020, cominciata bene ma proseguita peggio a causa del coronavirus, nemico mortale dell’industria ricettiva.

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Intervistato dall’emittente Rtl, il ministro ha dichiarato di essere sicuro che non vi sarà un’esplosione incontrollata di contagi: «Per tale motivo nutro la convinzione che tra circa un mese, verso la fine di maggio, i cittadini croati potranno recarsi all’estero e così pure ospitare vacanzieri d’oltreconfine. Dobbiamo però dimenticare quest’anno il turismo che abbiamo avuto negli ultimi decenni, le sue caratteristiche salienti. Avremo una stagione di villeggiatura del tutto diversa, controllata al massimo per non ridare fiato al Covid-19».

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Passaporto "antivirus".  Nel corso dell’intervista, Cappelli si è soffermato sui cosiddetti passaporti Covid, dicendo di non volerli chiamare in questo modo, preferendo definirli un documento nell’ambito dei Paesi comunitari. «Assieme ai miei colleghi ministri – ha rilevato – ci siamo impegnati per concordare un protocollo comune che favorirebbe la mobilità all’interno dell’Europa unita. In tal senso la Croazia è stata definita un Paese che ha saputo mettere al guinzaglio il coronavirus, meritandosi il plauso generale». Alla domanda se il protocollo prevederà l’arrivo dell’ospite munito di documento, oppure se gli verrà rilasciato al valico di confine, Cappelli ha risposto che i ministri si sono dati un mese di tempo per riflettere e proporre quindi soluzioni fattibili in quanto la gente ha ora volontà di viaggiare, di uscire di casa, di trascorrere le vacanze fuori dai confini.

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«Avremo comunque un turismo controllato, ispezionato, l’unico possibile in questo momento. Prevedo la creazione di corridoi stradali e anche aerei per l’arrivo e il rientro dei villeggianti. L’interessato riceverà prima della trasferta le regole da seguire, quale corridoio utilizzare, evitando nel contempo il minor numero di contatti possibile».

Secondo il ministro, solo grazie ad un’azione congiunta in seno all’Europa comunitaria si riusciranno a superare gli ostacoli, con la Croazia che sta mettendo a punto il piano contemplante entrate turistiche pari al 25–30 per cento degli introiti registrati l’anno scorso. –

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