A fine giugno nei parchi triestini la riapertura delle aree gioco

In settimana l’amministrazione cittadina conferirà a una ditta l’incarico di procedere all’igienizzazione delle strutture. A ciò seguirà un provvedimento di riapertura ufficiale.
Foto BRUNI Trieste 19.06.2020 Parchi giochi p.le Rosmini e Carlo Alberto
Foto BRUNI Trieste 19.06.2020 Parchi giochi p.le Rosmini e Carlo Alberto

TRIESTE Le aree gioco dei parchi triestini riapriranno entro fine mese. La prossima settimana l’amministrazione cittadina conferirà a una ditta l’incarico di procedere all’igienizzazione delle strutture: l’affidamento avverrà in maniera diretta. A ciò seguirà un provvedimento di riapertura ufficiale.

L’ok è arrivato ieri dopo un confronto tra il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore Elisa Lodi, competente sugli Spazi aperti e il Verde pubblici: nei giorni scorsi una decisione analoga era stata annunciata pure dal Comune di Muggia. «Adesso i dettagli sono al vaglio dei tecnici – spiega Lodi –: faremo tutte le pulizie previste dai protocolli nazionali. L’operazione richiederà almeno una settimana, in quanto i parchi con aree gioco a Trieste sono più di 50».

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Il Dpcm 11 giugno, che autorizza in maniera esplicita la «riapertura regolamentata» appunto delle aree gioco, dispone una serie di paletti per quanto riguarda l’accessibilità degli spazi (niente assembramenti), le responsabilità dei genitori (vigilanza) e quelle degli enti gestori. Questi ultimi sono tenuti a garantire in particolare la «pulizia periodica approfondita delle superfici più toccate, con detergente neutro», si legge nella norma. Al Comune spetta inoltre il posizionamento di cartellonistica informativa sui comportamenti da osservare: l’assessore assicura che si farà anche questo.

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Quando a maggio parchi e giardini hanno cominciato a riaprire un po’ ovunque, a Trieste altalene e scivoli sono rimasti “off limits” in virtù di un’apposita ordinanza del primo cittadino, che anche in seguito si è sempre dimostrato irremovibile nel giudicare impraticabili le disposizioni governative precedenti al Dpcm 11 giugno: per Dipiazza si sarebbero dovuti «sanificare i giochi ogni volta che un bambino li usa». Nello stesso periodo altre città italiane avevano tuttavia fatto scelte diverse, mandando su tutte le furie i genitori triestini, che avevano lanciato una petizione su “change.org” per chiedere a Dipiazza di revocare il provvedimento. Anche il Pd era andato all’attacco, sostenendo che fosse sufficiente «la pulizia almeno giornaliera delle superfici più utilizzate» e accusando la giunta di non volersene assumere la responsabilità. —


 

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