«A Fincantieri commesse per 15 miliardi»

L’amministratore delegato Bono in Senato: «Entro l’anno 5,7 miliardi di ordini». Il gruppo vuole allargarsi in Europa

TRIESTE. Entro la fine dell’anno, al massimo nelle prime battute del 2015, Fincantieri amplierà di un terzo il suo portafoglio ordini, portando a compimento trattative per 5,7 miliardi: questo significherà che il “carnet” del gruppo navalmeccanico, controllato da Cassa depositi e prestiti (Cdp), s’impennerà a 15 miliardi e darà lavoro per altri tre-quattro anni.

Giuseppe Bono, amministratore delegato dell’azienda, ha formulato questa previsione in una sede istituzionale come è la commissione industria del Senato, dove ha chiarito che l’obiettivo è assicurare agli stabilimenti certezza produttiva fino al 2020. Attualmente il cosiddetto “backlog” di Fincantieri ammonta a 9,5 miliardi: si negoziano ancora commesse crocieristiche, mentre si dovrebbero chiudere gli accordi con la Marina militare per il rinnovo della flotta.

Ai senatori Bono ha prospettato le linee strategiche del gruppo, sottolineando che, nel quadro di una tendenza al “consolidamento” del settore in Europa, sarà Fincantieri il “magnete” di operazioni di questo tipo, perchè - ha detto il manager - «abbiamo creato le condizioni perchè questo si verifichi». Dietro al vago e prudente termine “consolidamento” si celano le ambizioni aggregative del gruppo italiano: Bono non ha fatto nomi, ma è probabile che nel mirino di Fincantieri ci sia la quota sudcoreana di Stx France, proprietaria degli “Chantiers de l’Atlantique”. Una voce già circolata. Tra l’altro la terza, grande costruttrice continentale, la tedesca Meyer Werft, controlla da alcuni mesi Stx Finland. Questo processo di ingrandimento non deve spaventare la casa madre nazionale, in quanto, a giudizio di Bono, «non deriveranno riduzioni di personale in Italia perchè siamo efficienti, più di altri Paesi».

Bono ritiene inoltre che la quotazione in Borsa sia stata un successo, «anche se si poteva fare meglio». L’a.d. calabrese pensa che sull’esito abbiano influito la credibilità del Paese e il mantenimento della quota maggioritaria da parte di Cdp, considerata dal mercato «alla stregua di un fondo sovrano». Ieri il titolo ha chiuso in Piazza Affari in crescita dell’1,44% a 0,70 euro.

Con il taglio dell’Irap, ha detto infine Bono, Fincantieri risparmierà 4 milioni: «Non ci sputiamo sopra, ma non risolve tutti i problemi».

Da Roma a Genova, dove è approdata “Msc Armonia”, la prima delle quattro “passeggeri” (tra l’altro realizzate proprio da Stx France) ampliate e ammodernate da Fincantieri nello stabilimento di Palermo, un programma da 200 milioni. Si trattò, circa un anno fa, del primo ordine che la compagnia di Gianluigi Aponte riservò al costruttore italiano: nella primavera di quest’anno giunse poi un’altra commessa, di ben altra stazza, a base di due gemelle da 154 mila tsl di cui probabilmente si occuperà Monfalcone.

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