A Duino Aurisina una tassa in più: ecco l’Irpef

Approvata dal Consiglio l’introduzione dell’imposta locale, finora non applicata. Porterà nelle casse comunali quasi un milione

TRIESTE Un’addizionale Irpef che porterà nelle casse comunali circa 930 mila euro e che graverà su due terzi dei residenti di Duino Aurisina. Ne sarà esente solo chi non arriva a 15 mila euro di reddito annuo, in sostanza chi è prossimo alla soglia della povertà. È questa la doccia fredda che si sta per abbattere sulla popolazione del Comune guidato dal sindaco Daniela Pallotta.

Una novità che «non dipende dalla volontà dell’amministrazione», ha spiegato ieri, nel corso del Consiglio comunale, l’assessore al Bilancio Stefano Battista.

«È stato il governo, con la finanziaria 2019, a riproporla. Inoltre – ha aggiunto lo stesso Battista – abbiamo riscontrato un errore nei conteggi di previsione della precedente giunta, che avrebbe originato un buco nel bilancio. In ogni caso – ha precisato l’assessore – abbiamo abbassato l’aliquota dallo 0,8 (il tetto massimo, ndr) allo 0,75».

Spiegazioni che non hanno soddisfatto l’opposizione, anzi. “Questo esecutivo – ha protestato Igor Gabrovec della Lista Insieme – ha sancito un aumento dell’addizionale per poco meno di un milione, che graverà sulle spalle dei cittadini di Duino Aurisina». Elena Legisa, di Rifondazione, ha puntato l’indice sulla soglia di esenzione a 15 mila euro: «È troppo bassa – ha osservato – e comunque non è corretto chiedere soldi in più per le spese del Comune».

Marisa Skerk del Pd ha evidenziato al tempo stesso che «tale provvedimento fa emergere una realtà pesante e cioè che un terzo dei nostri concittadini sarebbero in povertà e che gli altri due terzi devono pagare quasi un milione di tasse in più».

Lorenzo Celic del Movimento 5 stelle, dopo aver sottolineato che «per la prima volta è chiesta ai cittadini un’addizionale Irpef», ha definito a sua volta «una beffa» il fatto che «chi supera la soglia di esenzione anche di un solo euro debba pagare un’aliquota dello 0,75 alla pari di chi vanta un reddito da 100 mila euro. Giusto sarebbe stato – ha concluso Celic – differenziare per scaglioni di reddito la percentuale d’imposta, partendo da coefficienti molto bassi, tipo lo 0,1 o meno ancora per i redditi bassi».

Dal fronte della maggioranza la capogruppo di Forza Duino Aurisina Chiara Puntar ha detto che «questo non è un aumento, perché già in precedenza mancavano le risorse per far quadrare il bilancio. Teniamo conto invece – ha proseguito Puntar – del fatto che un terzo dei residenti sono sotto i 15 mila euro l’anno». Battista ha spiegato che «gli scaglioni potevano essere una scelta, ma dalle simulazioni fatte non sarebbe cambiato molto e le spese vanno affrontate comunque. Fissare la soglia a 15 mila euro – ha continuato l’assessore – è imposto da una legge nazionale. Si possono anche fare scelte diverse – ha concluso – ma avremmo dovuto tagliare i servizi».

Pallotta ha ammesso di essere consapevole che «la scelta è impopolare, ma è necessaria. Ci dispiace aumentare la pressione fiscale, ma dobbiamo assicurare i servizi». In sede di votazione, la maggioranza ha approvato l’addizionale, Legisa ha espresso un no, mentre Celic, Gabrovec, Skerk e Massimo Veronese (pure quest’ultimo del Pd) si sono astenuti.

Una boccata d’ossigeno per il Comune dovrebbe arrivare dai trasferimenti in arrivo dalla Regione, confermati «e per cifre maggiorate» dall’assessore alle Autonomie locali della giunta Fedriga, Pierpaolo Roberti, in un incontro svoltosi l’altra sera alla presenza di tutti i rappresentanti dei comuni dell’ex provincia.

«La Regione sta trasferendo somme maggiori di quelle ottenute dai comuni nel 2017 e nel 2018», ha valutato l’assessore Valentina Banco: «Per la precisione, compresi quelli a favore dell’Uti, si arriva a 86,6 milioni, con un aumento di 1,3 milioni».—


 

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