A Duino Aurisina sindaco e assessori si aumentano le indennità: «E' per i contributi»

DUINO È disputa a Duino Aurisina sull’aumento delle indennità a favore del sindaco e degli assessori. Una polemica dai toni molto aspri, che vede da un lato il capogruppo dei 5 Stelle, Lorenzo Celic, puntare il dito contro i componenti dell’esecutivo locale, a cominciare dal sindaco Daniela Pallotta, «che si sono autonomamente aumentati le indennità per il ruolo che ricoprono» e dall’altro i componenti della giunta, affiancati dalla capogruppo del principale partito di maggioranza, Chiara Puntar, che, per tutta risposta, rilanciano, accusando il pentastellato di essere, proprio lui, il primo consigliere «costantemente a caccia del gettone di presenza».
Tutto nasce da una determina, la numero 6 del 26 gennaio scorso, approvata dall’esecutivo e basata su una serie di normative regionali, che stabiliscono la possibilità, per sindaci e amministratori degli enti locali, di aumentare le proprie indennità nella misura massima del 35 per cento. Una decisione, quella maturata dalla giunta Pallotta, che ha scatenato la reazione di Celic. «Sappiamo tutti quale sia la situazione finanziaria delle casse comunali – scrive l’esponente dei 5S in una nota – e la stessa giunta ha fatto sapere che “la gestione 2021 si trova in regime di esercizio provvisorio”. Una situazione – aggiunge il capogruppo dei grillini – che obbliga quindi il Comune a contingentare le spese e a limitare al minimo i servizi per i cittadini. Ebbene, quest’anno si dà seguito a un impegno di spesa nel bilancio comunale per le indennità mensili dei nostri pubblici amministratori che risultano maggiorate del 35 per cento. Certo – ammette Celic – sindaco e assessori ne hanno fatto richiesta perché hanno diritto a tale maggiorazione secondo normativa, dimenticando però il difficilissimo periodo storico del nostro Paese, della nostra Regione e del nostro Comune. Molti cittadini oggi non arrivano a fine mese – insiste il capogruppo dei 5S – ma la giunta intende comunque percepire l’indennità maggiorata, togliendo così denaro dalle casse comunali. Lascio le considerazioni del caso agli elettori – conclude – che invito a fare memoria anche di questa ennesima iniziativa passata in sordina, quando andremo a votare alle amministrative comunali nel 2022». Se l’atto d’accusa di Celic è severo, altrettanto dura è la replica dell’esecutivo. «Fa specie che il consigliere Celic strumentalizzi un provvedimento che, innanzitutto, è previsto dalla legge – afferma Daniela Pallotta – e che dimentichi che tale diritto era in essere anche l’anno precedente e che non lo abbiamo esercitato. Va anche spiegato – continua il sindaco – che tale maggiorazione è riservata a quei pubblici amministratori che, nella vita di tutti i giorni, sono lavoratori autonomi e, come tali, devono versare i contributi di legge. Il 35 per cento in più ha proprio questa funzione, cioè quella di metterci nella condizione di poter versare i contributi relativi alle nostre attività professionali, senza dover attingere alle nostre tasche, in quanto impegnati in un incarico pubblico. Fra l’altro – conclude – potremmo addirittura raddoppiare le nostre competenze perché siamo Comune a forte presenza turistica, ma non lo abbiamo mai fatto». –
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