A Cormons una casa su sei è vuota

CORMONS. Una città con case di proprietà nei tre quarti dei casi, con la grande maggioranza delle abitazioni costruite prima del 1980 e una previsione da qui al 2025 in cui la perdita di popolazione sarà nell'ordine del 4% circa. Questi alcuni dei dati emersi dalla relazione alla variante 38 al Prgc svolta dai tecnici che l'hanno redatta e presentata in Consiglio comunale l'altra sera: tanti, davvero tanti i numeri interessanti, con tre messaggi chiari. Il primo è che il patrimonio edilizio cormonese è vecchio, visto che il 22% dei fabbricati (quasi uno su quattro dunque) è stato costruito prima del 1918, con il clou edilizio avvenuto nel post-boom economico tra 1961 e 1980, quando è stato eretto il 29% degli edifici in città: a Cormons insomma c'è bisogno di interventi di recupero, e non di nuove cementificazioni.
I cormonesi - e questo è il secondo dato rilevante - inoltre detengono il 78% dei 3278 alloggi occupati (654 invece gli appartamenti vuoti), mentre il 15% delle case sono in affitto e il 7% sono abitate con modalità diverse. Gli investimenti sulla casa, quindi, a Cormons soprattutto nei decenni scorsi si sono fatti da parte dei residenti: più difficoltà invece negli ultimi anni, con la crisi che ha reso più difficile ai giovani - in gran parte precari - ad accedere all'acquisto di abitazioni. Le case cormonesi, d'altronde, non costano poco anche perché di media sono grandi: ben 111 i metri quadrati medi di una abitazione a Cormons.
Ma crisi economica e precariato tra i giovani non significano solo difficoltà immobiliari: si fanno meno figli e quindi anche diminuzione della popolazione, punto terzo. Le previsioni fatte dallo studio alla base della nuova variante infatti dicono che nel 2025 si scenda di una percentuale tra il 3.5 ed il 4%, attestandosi attorno alle 7200 unità: oggi invece i cormonesi sono poco più di 7400, quando nel 2009, prima della crisi di cui sopra, erano 7762. Un calo secco previsto, dunque, di più di 500 abitanti in poco più di 15 anni. Ma ci sono anche le note positive: una su tutte è il fatto che la città abbondi di servizi. Ci sono infatti qualcosa come 122mila metri quadrati in più di strutture per servizi (scuole, impianti sportivi e via discorrendo) rispetto alla quota-abitanti: tra questi, da segnalare un argomento che ha diviso aspramente amministrazione comunale e associazioni commercianti nelle scorse settimane, quello dei parcheggi. Sul territorio comunale ci sono qualcosa come 6mila metri quadrati di posti auto in più rispetto al necessario. La relazione dei tecnici sottolinea infine come "negli ultimi vent'anni la quantità di bosco sul territorio sia aumentata", e "la variante proposta sia migliorativa della qualità dell'ambiente": ergo, viene promossa la scelta dell'amministrazione comunale di impedire nuove cubature in periferia dando ampio spazio al verde.
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