A Cherso tornano liberi otto grifoni

Sono stati curati per 14 mesi nelle voliere del Centro di Beli e ora sono guariti

CHERSO. Anche se con circospezione, si sono appropriati delle libertà del cielo, mentre da terra arrivavano applausi e grida di incitamento. L’altro ieri otto grifoni, gli avvoltoi dalla testa bianca, sono stati rimessi in libertà al Centro ecologico Caput Insulae di Caisole (Beli), nell’isola di Cherso, dopo essere stati nella maxi voliera del centro da 12 a 14 mesi per un periodo di recupero delle forze avendo tutti subito lo stesso tipo di incidente. È un problema di cui abbiamo già scritto ma che è difficile da estirpare: accade che nella bella stagione i battelli o altre imbarcazioni con a bordo turisti arrivino sotto le pareti rocciose a strapiombo sul mare di Cherso, dove questi maestosi volatili sistemano i nidi. Con i genitori assenti perché impegnati nella ricerca del cibo, i loro piccoli sono soli nei nidi e vengono spaventati dai vacanzieri che battono le mani, gridano e scattano fotografie, con lampi che non piacciono affatto ai volatili. Molti di essi, colti dal panico, tentano di scappare e – essendo inabili al volo – finiscono per cadere in acqua. Qualcuno affoga, altri vengono salvati grazie agli attivisti di Caput Insulae, che li trasportano all’ “ospedale” per avvoltoi di Caisole. È il caso degli otto grifoni, esemplari bebé l’anno scorso e tutti piombati in mare dopo lo sciocco, incauto comportamento di comitive di gitanti. Le condizioni nella voliera del centro sono ideali: i piccoli rapaci vengono bene nutriti ed hanno a disposizione un ambiente dove, grazie alla sua grandezza, possono compiere voli, potenziando i muscoli delle ali. Sabato, dopo essere stati controllati e pesati dai responsabili di Caput Insulae, gli otto uccelli (il grifone è il simbolo ufficiale dell’isola di Cherso) sono tornati ad essere liberi. Va detto che non sono usciti fulmineamente dalla gabbia come qualcuno credeva, bensì sono apparsi disorientati notando che la libertà era alla portata di mano, anzi di zampa, e solo dopo parecchi minuti hanno deciso di lasciare la voliera. Esibendo sempre tanta cautela e dimostrando non poco attaccamento verso quel posto che li aveva ospitati così bene. Infatti nessuno di essi si è allontanato dalla gabbia, preferendo restare in zona. «Ci vorrà una quindicina di giorni per il riadattamento nell’ambiente – così il presidente di Caput Insulae, il noto ornitologo croato Goran Susic – ma poi probabilmente lasceranno Cherso per compiere viaggi di migliaia di chilometri». Il grifone è considerato molto importante per l’equilibrio dell’habitat chersino in quanto si nutre di carcasse di animali, specie di ovini.(a.m.)
 

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