A Cherso riapre la casa dei grifoni

CHERSO. La struttura, denominata Caput Insulae, era stata chiusa circa un anno e mezzo fa per problemi di varia natura, lasciando i grifoni, o avvoltoi dalla testa bianca, senza l’alto grado di tutela di cui avevano goduto per decenni. Quello che è il simbolo, il brand dell’isola di Cherso, volatile importantissimo per l’equilibrio naturale nell’arcipelago quarnerino, potrà però nuovamente contare sulla protezione dell’uomo.
A Fiume è stata concordata la nascita del Centro per i visitatori di Caisole (Beli), a Cherso, che sarà sistemato nel vecchio edificio dell’ex scuola elementare, uno spazio di circa 1600 metri quadrati dove ci si occuperà non solo della protezione del maestoso uccello, ma anche di attività tese a promuovere e tutelare le risorse naturali e culturali dell’isola nord adriatica, preziosa anche e soprattutto per la sua biodiversità.
L’iniziativa di far rinascere un centro per la tutela dei grifoni chersini è stata firmata dall’istituto pubblico Priroda (Natura), che può e potrà contare sul supporto della Città di Cherso, della Regione quarnerino–montana, dell’associazione Tramontana (è chiamata così l’area settentrionale di Cherso) e su altre istituzioni.
Se non vi saranno difficoltà insormontabili, il centro aprirà i battenti nella primavera dell’anno prossimo. Nel suo ambito avrà un’ampia voliera, dove poter curare gli avvoltoi rimasti feriti o colpiti da malattie, come pure mangiatoie che saranno disseminate in diversi punti dell’isola.
La direttrice di Priroda, Sonja Šiši„, si è detta convinta che queste mangiatoie costituiranno per i turisti degli ottimi appostamenti per il bird–watching e per fotosafari, cosicchè l’istituto ha avviato la procedura per ottenere i relativi permessi.
Presente alla riunione a Fiume, il sindaco di Cherso, Kristijan Jurjako, ha voluto ringraziare pubblicamente l’associazione Tramontana, mossasi in tempo a favore degli avvoltoi e quando sembrava che il pluriennale lavoro di tutela sarebbe andato irrimediabilmente a carte quarantotto.
«Per la nostra comunità chersina i grifoni rappresentano una ricchezza. Abbiamo il compito di proteggerli, curarli e di aumentarne la popolazione – parole del primo cittadino – siamo convinti che il centro di Caisole saprà centrare questi obiettivi».
La struttura avrà, tra l’altro, vani per il soggiorno di studenti e volontari, un ambiente educativo e una rivendita di prodotti autoctoni regionali e nazionali.
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