A Castelreggio frenata dell’iter per le tre sedi dei club nautici

La Soprintendenza chiede modifiche funzionali e tutela di elementi architettonici Tempi più lunghi per Cupa, Diporto nautico e Sistiana ’89. Obiettivo estate 2021
Parte di un rendering del progetto per l’area di Castelreggio
Parte di un rendering del progetto per l’area di Castelreggio

DUINO AURISINA Sembrava fatta, invece sull’ultimo tornante, in sostanza quando il progetto è stato sottoposto all’esame della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio regionale, l’iter si è fermato, perché il piano non è stato approvato. E adesso bisognerà procedere con delle correzioni e riproporre nuovamente il tutto agli uffici di piazza della Libertà. Doccia fredda per le tre società nautiche di Sistiana, cioè Cupa, Diporto nautico e Sistiana ’89, prossime a costruire le loro sedi all’interno del comprensorio di Castelreggio, sulla base di una concessione.

Le tre società, per centrare questo obiettivo, vitale per poter dare vita a un’intensa attività di scuola vela e agonistica, da tempo hanno costituito un’associazione temporanea di scopo e hanno dato l’incarico ad alcuni tecnici di redigere il relativo progetto. Un piano che aveva peraltro superato tutti i vagli previsti: restava l’ultimo ostacolo, quello rappresentato appunto dalla verifica da parte della Soprintendenza, ed è arrivato il “niet”. «Le loro osservazioni – spiega Nada Cok, portavoce del Cupa – riguardano soprattutto l’aspetto funzionale, oltre a puntare alla conservazione di alcuni elementi architettonici reputati essenziali per mantenere la storica fisionomia di Castelreggio. A noi del Cupa per esempio – prosegue – è stato chiesto di spostare la nostra sede da una posizione inizialmente centrale, nell’ambito dello spazio destinato alle tre società, a una più vicina al perimetro dell’area. È stato poi stabilito che si debba conservare la vecchia scritta “Castelreggio”. Insomma – conclude Nada Cok – si tratta di modifiche legate all’aspetto che, secondo la Soprintendenza, Castelreggio dovrà mantenere in futuro».

Come immediata conseguenza, la richiesta dell’ente di piazza della Libertà comporterà un ritardo nel completamento dell’iter. «Speriamo di riuscire a superare entro la fine dell’autunno la fase burocratica – spiega a questo proposito Fulvio Vecchiet, vice presidente del Diporto nautico di Sistiana – che comprenderà anche il rilascio della concessione da parte della Regione e della licenza edilizia che compete al Comune. Insomma l’obiettivo – conclude – è di arrivare all’inaugurazione delle sedi prima della prossima estate, magari individuando la stessa impresa costruttrice per tutte e tre le società».

«Alcune modifiche funzionali proposte dalla Soprintendenza – evidenzia il presidente del Diporto nautico, Antonio Regazzo – sono senz’altro migliorative del progetto. Se invece guardiamo a quelle che derivano dalla volontà di conservare presunti valori architettonici o addirittura archeologici non sono d’accordo – osserva – perché onestamente in quell’area, realizzata in tempi recenti, proprio non ne vedo. Ricordo – conclude – che a pochi passi da noi è stato realizzato un intero borgo e mi pare che in quel caso non sia stato adottato lo stesso metro».

«Siamo stati presi in contropiede anche noi – dice Luciano Burla, past president del Sistiana ’89 – e parlare di probabili resti archeologici mi sembra eccessivo, ma in ogni caso provvederemo alle correzioni. Ci consoleremo intanto – conclude Burla – con l’arrivo dei cubi galleggianti che permetteranno ai nostri ragazzi di fare attività in baia». —


 

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