A Gorizia la Casa del clero diventa foresteria: lavori al San Luigi e dai Cappuccini
Oltre due milioni (su 4 in regione) a favore dell’Arcidiocesi. L’obiettivo è il recupero dei beni immobili ecclesiastici
Oltre due milioni di euro (2.054.428,58 euro per essere precisi al centesimo) destinati dalla Regione all’Arcidiocesi di Gorizia: 709.000 per beni ospitati nel territorio comunale di Gorizia e 1.459.428,58 per il resto della provincia. Con diverse finalità, in primis il miglioramento della ricettività, nervo scoperto verso Go!2025.
Già, perché verranno messi a disposizione una cinquantina di posti-letto andando a rimettere in sesto la “Casa del clero” di via Seminario, attualmente inutilizzata. «Sarà una foresteria e ospiterà gruppi parrocchiali, scout, giovani. Offriremo un’ospitalità tipicamente religiosa - ha spiegato Mauro Ungaro, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Gorizia -. Per il vitto intendiamo avvalerci degli esercizi di somministrazione cittadini, avviando magari delle convenzioni. In un secondo momento, realizzeremo una cucina per piano o una cucina per gruppi. Stiamo ancora ragionando su questo tema».
Tempistiche? Entro la primavera prossima, tutto dovrebbe essere pronto e operativo.
Per illustrare le novità è stata convocata, lunedì mattina 23 dicembre, una conferenza stampa dove ci si è soffermati anche sui finanziamenti per i ricreatori, le parrocchie, il San Luigi e il convento dei Cappuccini. In particolare, gli interventi previsti in città riguardano l’ex lavanderia del Convitto salesiano per 300 mila euro, la foresteria del convento dei Cappuccini per 109 mila euro e il Seminario teologico centrale che sarà finanziato con altri 300 mila euro.
Nel resto dell’Isontino 243.020 euro andranno alla parrocchia di San Nicolò Vescovo di Sagrado; 287.808,58 euro alla parrocchia di Maria Madre a Ronchi dei Legionari mentre, per il risanamento del ricreatorio Coassini di Gradisca d’Isonzo, è in arrivo un contributo di 219.600 euro. Anche le parrocchie di San Marco Evangelista di Duino e Santi Ermacora e Fortunato di Aquileia, appartenenti all’Arcidiocesi di Gorizia, otterranno risorse, rispettivamente di 295 mila euro e 300 mila euro.
Il sindaco Rodolfo Ziberna ha spiegato la genesi dei finanziamenti, nata da «un tavolo di genuina sinergia. L’obiettivo era quello di destinare risorse a chi ha a disposizione spazi ricettivi. E credo che, alla fine, ci siamo riusciti». Più nel dettaglio, è entrato il consigliere regionale Antonio Calligaris (Lega). «In tutto il Friuli Venezia Giulia - ha esordito - sono stati distribuiti quattro milioni per gli immobili e uno per i beni mobili. In questa linea di finanziamento abbiamo inserito anche le strutture ricettive con finalità sociali. Su quattro milioni, oltre due vengono destinati all’Arcidiocesi di Gorizia. Un grande risultato».
«Non posso che manifestare la grande soddisfazione dell’Arcidiocesi perché abbiamo fatto squadra - ha aggiunto Ungaro -. Verranno sostenuti i Cappuccini che sono un riferimento per l’accoglienza, i salesiani e la comunità sacerdotale. Interverremmo su tre immobili che hanno un respiro che travalica il territorio cittadino».
Interessante la relazione di Roberto Grion, delegato arcivescovile per l’Ufficio edilizia e arte sacra dell’Arcidiocesi di Gorizia. Ha rammentato che la cosiddetta Casa del clero è ospitata in un edificio in buone condizioni «che ha meno di 60 anni. I lavori non li porteremo a termine in 15 giorni ma riusciremo, comunque, a garantire l’ospitalità. Siamo quasi imbarazzati per la quantità di denaro. E non nascondo che abbiamo registrato anche un po’ di perplessità da parte di altre Diocesi».
I salesiani, in parallelo, «procederanno con la ristrutturazione di un plesso del San Luigi, andando a realizzare 10 posti-letto in più, per dare risposta ai minorenni non accompagnati mentre i cappuccini sistemeranno la foresteria che, oggi, sta ospitando le persone destinatarie del progetto “Emergenza freddo”».
Le risorse permetteranno di risolvere pure le problematiche del ricreatorio Coassini di Gradisca. «La chiesa di San Giovanni in Tuba potrà essere risanata», ha proseguito Grion. Che ha aggiunto: «Grazie a Regione e 8 per mille riusciamo a garantire manutenzioni costanti ai nostri beni. Cerchiamo di fare più lavori possibile perché, in futuro, potrebbe non esserci più questa disponibilità».
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore comunale Patrizia Artico. «Tutti ci chiediamo cosa rimarrà dopo Go!2025. Questo è un esempio. E mi piace sottolineare il lavoro svolto dai vigili del fuoco: hanno dato le indicazioni giuste per accelerare il progetto». Artico ha concluso citando il «lavoro sotterraneo che il Comune sta facendo anche per altre strutture».
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