Guardie armate per il ponte di Veglia: «Opera strategica»
Prende il via il monitoraggio 24 ore su 24: sono previsti almeno tre vigilantes in servizio con pistola e cannocchiale
Un ponte da sottoporre a un controllo rigido, centimetro per centimetro. Il ponte di Veglia, lungo 1.430 metri, inaugurato nel 1980 e che collega l’isola altoadriatica e la terraferma, sarà vigilato 24 ore su 24 a partire dal prossimo primo gennaio. Si tratta di un provvedimento che farà rispettare alla lettera la legge croata sulle infrastrutture critiche.
Cosa significa? A detta dell’impresa pubblica Hrvatske ceste (in italiano Strade croate), il ponte vegliota è inserito nella lista delle infrastrutture d’importanza strategica per la Repubblica di Croazia, status che gli conferisce un ruolo di straordinario rilievo per la sicurezza nazionale. In pratica, l’eventuale blocco del suo attraversamento – è quanto contemplato dal suddetto provvedimento – avrebbe gravi conseguenze per la popolazione, il patrimonio, l’ambiente e la stabilità dello Stato croato. Per tutta questa serie di motivi, vanno applicate misure tese a impedire potenziali minacce.
Tra una decina di giorni, dunque, l’enorme costruzione vegliota comincerà ad essere controllata da guardie armate, come non avveniva da anni. Non è che finora la struttura fosse completamente indifesa, ma si trattava e si tratta di turni di guardia “normali”, mentre da gennaio il livello di attenzione verrà elevato e non di poco.
A fine novembre, Hrvatske ceste ha bandito il concorso per il servizio di vigilanza del ponte di Veglia (ex ponte Tito), che in riferimento al 2025 prevede controlli 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per complessive 26.280 ore. Il tutto costerà 280 mila euro, denaro stanziato dalla predetta azienda pubblica.
La ditta di vigilanza che si aggiudicherà la gara avrà l’obbligo di ingaggiare un minimo di tre guardie che, dotate di pistola d’ordinanza, cellulare, torcia elettrica, megafono e cannocchiale, avranno il compito di garantire la massima sicurezza di una struttura il cui attraversamento, fino a pochi anni fa, andava pagato.
Quello di Veglia infatti era l’unico ponte in Croazia che comportava il versamento del pedaggio, regime che ha dato vita a numerose proteste, che sono scaturite nell’eliminazione del pagamento. Ricordiamo che la struttura viene percorsa d’estate, in entrambi i sensi, da una media giornaliera di 30 mila veicoli, cifra che non deve stupire in quanto Veglia è la più importante isola nel paese dal punto di vista turistico.
Negli anni a venire, si prevede la costruzione di un ponte bis, che avrà due piani, uno dedicato al traffico su gomma e l’altro a quello ferroviario. La ferrovia, la prima nella regione insulare adriatica, collegherà l’area continentale della Croazia e il futuro scalo container, progetti che dovrebbero venire completati in capo a 10-15 anni. —
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