Il treno Trieste-Fiume non sarà confermato: lavori sulla rete slovena
La connessione sperimentale “dei tre popoli” non verrà riproposta durante il 2025. Tra le cause la scarsa risposta dei passeggeri, la poca pubblicità e la partenza da Opicina

Il “treno dei tre popoli” è naufragato tra barriere invisibili: il collegamento ferroviario transfrontaliero Trieste-Fiume, finanziato tramite il progetto europeo “Sustance Eu Interreg”, capitanato dalla Cei (Central European Initiative), non sarà confermato. La decisione, comunicata dal segretariato della Cei, mette fine a un’iniziativa che aveva suscitato interesse internazionale, celebrata da testate prestigiose come The Times, ma che non ha attecchito sul territorio.
Il fallimento affonda le radici in una serie di criticità mai risolte. La prima è geografica: il Trieste-Rijeka, per incompatibilità tecniche tra i sistemi di segnalamento italiani e sloveni, non partiva dalla stazione centrale del capoluogo giuliano, ma dalla periferica Villa Opicina.
Altro tallone d’Achille è stata l’assenza totale di promozione: nessuna indicazione nella stazione principale di Trieste, nessun cartellone informativo nemmeno a Villa Opicina, impossibilità di acquistare i biglietti online. Così un servizio internazionale è diventato virtualmente invisibile ai potenziali utenti. Il colpo di grazia è arrivato dal sistema di bigliettazione, per cui i passeggeri erano costretti ad acquistare due titoli di viaggio separati, spesso in contanti.
Infine, la frequenza limitata del servizio – un solo treno al giorno per direzione, con partenza al mattino presto da Villa Opicina – rendeva impossibile qualsiasi connessione con altri servizi ferroviari, sia in Italia che in Slovenia.
Nonostante le difficoltà, il bilancio finale del servizio non è stato però completamente negativo. Secondo i dati forniti, durante il periodo di operatività (24 aprile-30 settembre 2024), il treno ha trasportato 8.273 passeggeri, di cui 425 con biciclette al seguito. Settembre è stato il mese di maggior affluenza, con una media giornaliera di 46-53 passeggeri, con picchi nei fine settimana e nei giorni festivi. La maggioranza dei viaggiatori si è spostata nella direzione Fiume-Villa Opicina.
Le ferrovie slovene hanno motivato la sospensione con «importanti lavori infrastrutturali» sulla rete nazionale. Come riporta il Primorske Novice, Miha Butara, direttore della società ferroviaria slovena SŽ-Potniški promet, resta tuttavia ottimista: «La linea ha un buon potenziale. Credo che l’interesse per questo tipo di servizi e collegamenti sarà ancora maggiore con una promozione più mirata e la sensibilizzazione del pubblico sul trasporto sostenibile».
Cristina Amirante, assessore regionale ai Trasporti, evidenzia la natura temporanea dell’iniziativa: «Era un progetto pilota, con un inizio e una fine. La sperimentazione ci ha consentito di capire dove migliorare. Ora stiamo lavorando per cercare, con le tre società coinvolte, una soluzione per proporre una nuova sperimentazione l’anno prossimo, quando saranno completati i lavori sulla tratta slovena, e capire quanto ci potrebbe costare. Vorremmo modificare orari e frequenza, così da rendere il treno consolidato».
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