Sviluppo e strategie anti calo demografico: in 5 anni 5,5 miliardi per le isole croate
I residenti sfiorano quota 128 mila, 5 mila in meno del 2011. Gli investimenti su porti, strade, discariche, scuole e rive
Si tratta di un’area che tanti Paesi invidiano alla Croazia perché stupenda come paesaggio, ancora sufficientemente intatta, non troppo popolata e anche investita negli ultimi decenni da una barca di soldi. La regione insulare croata conta 1.244 tra isole, isolette e scogli, con 53 isole abitate ed ha una popolazione – il dato è dell’ultimo censimento, quello del 2021 – di poco inferiore ai 128 mila residenti.
Gli investimenti
In base alla Relazione del governo croato sull’attuazione della legge sulle Isole per il 2023, quell’anno lo Stato croato ha investito nella sua area insulare 640 milioni di euro, cifra notevole ma inferiore del 15% nei confronti dell’anno record quanto a stanziamenti, il 2022, con 698 milioni. È la prima volta dal 2017 che Zagabria ha chiuso un po’ i rubinetti finanziari, considerato che di anno in anno la cifra degli investimenti veniva regolarmente aumentata.
Secondo l’esecutivo del premier Andrej Plenković, un tanto è dovuto alle minori spese sostenute nel 2023 rispetto al periodo precedente, contraddistinto dalla realizzazione del progetto del mega ponte di Sabbioncello, in Dalmazia, costato centinaia di milioni di euro. È stato sottolineato che negli ultimi 18 anni, la Croazia ha riversato sulle isole qualcosa come 5 miliardi e 500 milioni di euro, per una media di 309 milioni di euro l’anno. Si è così costruito, restaurato o ristrutturato porti, porticcioli, rive, ponti, strade, edifici scolastici, discariche e altre infrastrutture, il tutto pur di frenare l’erosione demografica e dare impulso allo sviluppo di quest’area circondata dall’Adriatico.
Cinquemila abitanti in meno
Rispetto al censimento 2011, la regione conta 5 mila abitanti in meno, dato che non deve stupire in quanto la popolazione isolana ha un’età media molto elevata. È certo però che gli aiuti statali – in parecchie occasioni irrobustiti dai mezzi arrivati dall’Unione europea – hanno contribuito ad arrestare in parte l’emorragia di giovani verso la terraferma.
Altre conseguenze? Incoraggia una cifra molto significativa, contenuta nella predetta Relazione: nei cinque anni tra il 2019 e il 2023, il numero degli occupati è aumentato da 23 mila e 200 a 27 mila e 500, il più alto registrato da diversi decenni a questa parte. È lievitata anche la cifra degli imprenditori: nel 2019 erano 4.954, mentre alla fine del 2023 risultavano essere 5 mila e 712. Le entrate degli imprenditori isolani tra il 2018 e il 2023 sono state di 11 miliardi di euro, con l’importo record maturato nel 2023 e pari a 2 miliardi e mezzo di euro, il 15, 4% in più su base annua. Lo stipendio medio nel 2023 ammontava a 902 euro, superiore di 11 punti nei confronti dell’anno prima. «Il settore economico isolano è in fase d’ascesa e promette di ottenere risultati sempre più soddisfacenti – lo ha riferito il ministro croato dello Sviluppo regionale e dei fondi europei, Šime Erlić – abbiamo capito le potenzialità di questa regione e dunque non lesiniamo denaro e attenzioni».
Da segnalare però il leggero calo della popolazione scolastica: nell’anno scolastico 2023-2024, gli alunni isolani erano 10 mila e 552. Sono 141 scolari in meno del 2022-2023. È aumentato invece il tasso di bambini iscritti alle istituzioni prescolari, che è del 69,3%, pari a 4.384. —
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