Parenzo, inaugurata dopo il lungo restauro la Casa romanica

L’edificio, a cura del Museo del territorio, è stato adibito a Centro di storia della cultura residenziale locale

Valmer Cusma
Uno scorcio della mostra allestita nella casa (foto Porec.hr)
Uno scorcio della mostra allestita nella casa (foto Porec.hr)

Esponenti delle istituzioni locali e numerosi cittadini hanno presenziato alla inaugurazione della Casa romanica, oggetto di un lungo restauro venuto a costare 315mila euro attinti dalle casse municipali. L'edificio, che risale al tredicesimo secolo e viene considerato la più antica edificazione oggi esistente a Parenzo, è stato trasformato in Centro di interpretazione della storia della cultura residenziale nella località istriana: si tratta di una attività chiave del progetto Boost 365, a suo tempo candidato da Parenzo al Programma di cooperazione interregionale Interreg Europe 2021 – 2027.

Nella Casa rinnovata, per l’occasione è stata presentata la mostra permanente “Abitare a Parenzo nel XIX e XX secolo”, allestita dalla direttrice del Museo del territorio parentino Elena Uljančić e dai curatori Gaetano Benčić e Vltava Muk, che permette di immergersi appunto nella quotidianità domestica della Parenzo del passato. È stata la stessa direttrice Elena Uljančić a illustrare le fasi che hanno portato al restauro dell’immobile con l’impegno del Museo, sul quale anche il sindaco di Parenzo Loris Persurić si è soffermato. Nella mostra - con una selezione di immagini, mobili, oggetti e un allestimento con elementi interattivi - vi sono anche cimeli esposti per la prima volta. Al pianterreno il focus è sulla funzione della cantina e sui prodotti della terra, il primo piano è dedicato alla cucina, il secondo alla stanza da letto.

Il restauro è opera delle maestranze dell'azienda Kapitel di Gimino, che hanno eseguito numerosi interventi sugli elementi decorativi, hanno risanato le strutture interpiano, consolidato la statica e sostituito infissi e impianto elettrico.

Nel corso dei secoli la Casa romanica è stata rivisitata più volte: le ultime importanti modifiche risalgono probabilmente al diciottesimo secolo, periodo nel quale venne aggiunto il balcone in legno. In seguito vennero eseguiti altri restauri, tra i quali quello curato negli anni della amministrazione italiana. La casa però ha comunque mantenuto le caratteristiche di base dell'architettura residenziale romanica. La pianta dell’edificio, che ha superato indenne anche i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, è essenziale e di forma regolare, senza pareti divisorie interne. Per la costruzione furono usati semplici blocchi di pietra grezzamente lavorati, mentre la facciata principale risulta abbellita dalla caratteristica finestra bifora romanica.

Il restauro della Casa romanica rientra nel ciclo di investimenti nel patrimonio culturale locale più rilevante dal 1884 a questa parte, ossia dalla fondazione del Museo del territorio parentino. Finora sono stati restaurati l'Asilo superiore, Palazzo Sincich, sede del museo stesso, e alcuni edifici storici. —

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