Imbrattato il murale dedicato a Modrić nella “sua” Zara: caccia ai vandali

L’opera raffigura il fuoriclasse croato con la maglia della nazionale. Il raid l’altra notte: lunedì era prevista l’inaugurazione

Andrea Marsanich
Il murale che ritrae il campione croato imbrattato dai vandali a Zara
Il murale che ritrae il campione croato imbrattato dai vandali a Zara

 

Questa poi. A Zara, città natale dell’ormai leggendario centrocampista del Real Madrid e della nazionale croata, Luka Modrić, è stato danneggiato il murale dipinto in suo onore dal pittore accademico locale Valentino Radman.

Il solito balordo di turno (ma non è escluso che nel raid siano state coinvolte più persone) ha agito col favore delle tenebre, spruzzando vernice di colore blu sul volto di quello che è stato il Pallone d’Oro nel 2018, capace con la sua selezione nazionale di vincere l’argento ai Mondiali di Russia e il bronzo in quelli giocati in Qatar.

La polizia zaratina si è subito messa in azione, ma finora con scarsi risultati. Ricordiamo che Modrić è nato 40 anni fa nella città del maraschino, con sua madre che per partorirlo era giunta a Zara dal villaggio di Zaton Obrovački, in cui risiedeva tutta la famiglia.

Nei primi anni Novanta i Modrić si erano trasferiti a Zara come sfollati perché il loro abitato era finito al centro degli avvenimenti bellici che vedevano di fronte le Forze armate croate e i ribelli serbi dell’ex Krajina di Tenin (Knin).

Da ragazzo, Modrić aveva militato nelle file del club locale, lo Zadar, con il suo talento che era stato scoperto per primo da alcuni scout della zagabrese Dinamo, società lesta a portarlo nella capitale croata. Da qui la carriera di Modrić ha infilato una strada lastricata di successi con le maglie di Dinamo, Tottenham, Real Madrid e della nazionale biancorossa croata: un percorso che lo ha lanciato ormai da anni nell’Olimpo dei fuoriclasse, percorso culminato con la vincita, nel 2018, del premio assegnato ogni anno da France Football al miglior calciatore del mondo.

Modrić non si è mai dimenticato della sua Zara, visitandola parecchie volte e venendo sempre definito quale miglior giocatore che questa città dalmata abbia mai avuto. Da qui l’idea del proprietario del caffè Toni, nel nucleo storico di Zara, di dedicare un murale a Modrić, con lavori cominciati un paio di giorni fa e conclusi giovedì scorso.

L’inaugurazione del murale, che raffigura Modrić con la maglia della nazionale croata contro il Brasile ai Mondiali in Qatar del 2022 (sudamericani eliminati ai rigori), sarebbe dovuta avvenire lunedì, ma nella notte a cavallo tra giovedì e venerdì c’è stato il raid vandalico che ha danneggiato il disegno, atto che ha profondamente turbato e amareggiato la stragrande maggioranza degli zaratini. Ma magari non di tutti.

Va infatti sottolineato che a Zara, città in cui ci sono tantissimi sostenitori dell’Hajduk Spalato, rivale storica della Dinamo, c’è chi non gli ha perdonato di essersi trasferito nel club zagabrese e di aver testimoniato con un «non ricordo» al processo contro l’ex padre padrone della Dinamo, Zdravko Mamić. Questi era stato condannato a 6 anni e mezzo di carcere per appropriazione indebita di milioni di euro appartenenti al club della capitale. Era fuggito dopo la sentenza in Bosnia - Erzegovina, dove risiede tuttora. Ma a prescindere da queste “macchie”, Modrić continua a essere una figura assai popolare a Zara ed è probabile (vandali permettendo) che il disegno venga restaurato prossimamente. —

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