Idrocarburi finiti in mare a Fiume: nuovo allarme a Costrena
Chiazze oleose e costa imbrattata in località Žurkovo. Sospetti sull’impianto Ina. Il sindaco chiede alla raffineria di esprimesi, gli ambientalisti scrivono al premier
Una scena già vista numerose volte in passato: il mare ricoperto di chiazze oleose e maleodoranti, la costa imbrattata e di colore nero, le squadre di pronto intervento all’opera. È successo nuovamente in località Žurkovo, nel comune rivierasco di Costrena, che confina con quello di Fiume.
Ennesimo inquinamento
L’ennesimo caso di inquinamento, se non ha sorpreso gli abitanti della zona, li ha sicuramente fatti arrabbiare e preoccupare, dall’alto poi della constatazione che succederà ancora. Il sospettato per l’accaduto è uno solo: la raffineria dell’Ina a Urinj (Costrena), l’unico stabilimento petrolifero in attività in Croazia e di proprietà dell’ungherese Mol e dello Stato croato. Come da ormai consolidata prassi, neanche stavolta la direzione della raffineria ha voluto subito assumersi le responsabilità dell’inquinamento, asserendo che nella stessa non ci sono state fuoriuscite di idrocarburi e che probabilmente la fonte dell’inquinamento è da addebitarsi a qualcun altro. Nulla di nuovo, insomma, con la direzione – così nel comunicato diffuso dopo l’incidente – a rilevare che né le sostanze chimiche, né l’area della fuoriuscita in mare possono riguardare l’Ina.
Polizia allertata
A reagire è stato il sindaco di Costrena, Dražen Vranić, il quale ha informato i media che la polizia è stata allertata e che negli ultimi due anni si sono moltiplicati i casi di inquinamento. Il primo cittadino ha chiesto ai vertici della raffineria di esprimersi sulla vicenda, ammettendo che l’area dell’inquinamento è alquanto lontana dalle sue strutture. «Attendiamo di conoscere i risultati delle analisi per risalire ai responsabili. Purtroppo il Comune ha le mani legate quanto a prevenzione e sanzioni e da qui la nostra frustrazione per una situazione ormai tanto stucchevole quanto dannosa per ambiente marino, popolazione e settore turistico».
Ambientalisti mobilitati
Non poteva mancare la reazione degli ambientalisti, in questo caso dell’Iniziativa civica Custodi del golfo del Quarnero, i cui responsabili hanno inviato una lettera aperta al premier croato Andrej Plenković, in cui si riferisce della raccolta di firme intitolata “Salviamo le spiagge del Quarnero”. Nella missiva si denunciano la «politica e gli atteggiamenti non trasparenti dell’Ina in merito alle perduranti fughe di idrocarburi in mare e alle sostanze accumulatesi nel sottosuolo carsico, provenienti dagli impianti della raffineria fiumana». Nella lettera, gli ambientalisti hanno manifestato malcontento e preoccupazione per i reiterati casi di inquinamento, chiedendosi e chiedendo quante tonnellate di derivati petroliferi siano finite in mare dal 1985 ad oggi.
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