Elezioni comunali in Croazia, parte la raccolta firme
Il 18 maggio al voto 428 comuni, 127 città e 20 regioni. Ballottaggio il primo giugno. Fino al 29 si può presentare la candidatura. L’ora della verità per la Dieta istriana

Oggi in Croazia scatta la raccolta delle firme per le elezioni amministrative locali che il governo in seduta telematica ha indetto per domenica 18 maggio.
Gli aventi diritto al voto saranno chiamati a eleggere gli organi rappresentativi di comuni, città e regioni, nonché i governatori o presidenti di regioni, quindi i sindaci e i rispettivi vice. In Istria verranno pure eletti il vicegovernatore e vicesindaci in quota Cni (ossia in rappresentanza della Comunità nazionale italiana) nelle autonomie locali bilingui.
I candidati hanno tempo di presentare la candidatura supportata dalle firme fino al 29 aprile. Quindi la Commissione elettorale centrale procederà alla convalida delle firme. Dopodiché scatterà la campagna elettorale ufficiale che si concluderà alla mezzanotte di venerdì 16 maggio. Il sabato successivo sarà di silenzio elettorale.
Per la precisione il voto si terrà in 428 comuni, 127 città, 20 regioni, nonché nella capitale Zagabria che ha lo status di Città e Regione. Per i governatori e sindaci è previsto il turno di ballottaggio il primo giugno prossimo, qualora nessun candidato ottenesse il 50% più un voto al primo turno.
Per quel che riguarda i pronostici, a livello nazionale si prevede un testa a testa tra l’Hdz, il partito al potere di centrodestra il cui è leader il premier Andrej Plenković, e il Partito socialdemocratico (Sdp), il maggiore schieramento all’opposizione che negli ultimi mesi ha scavalcato seppur di poco l’Hdz nei sondaggi, tornando in testa a distanza di 5 anni.
L’Sdp sotto la guida del nuovo presidente Siniša Hajdaš Dončić è riuscito a monetizzare soprattutto i grossi scandali di corruzione che vedono coinvolti alti esponenti dell’Hdz e il malcontento per la nomina a procuratore di Stato di Ivan Turudić che avrebbe il compito proprio di insabbiare tali scandali. Senza contare il grande disagio sociale dei pensionati che hanno sempre maggiori difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Nel gennaio scorso la pensione media nel paese era di 554 euro.
Per quanto riguarda le realtà regionali, balza subito all’occhio l’annunciata uscita di scena di Zlatko Komadina dell’Sdp dopo sei mandati al timone della Regione litoraneo montana con capoluogo a Fiume. «Mi ritiro – spiega – per lasciare posto ai giovani».
Rimanendo da quelle parti sarà interessante vedere la corsa alla poltrona di sindaco di Fiume. Quello attuale, Marko Filipović, non ha ottenuto l’appoggio del suo partito per il secondo mandato, per cui ha restituito la tessera dell’Spd per mettersi in corsa come candidato indipendente. Gli italiani di Fiume lo ricorderanno per le sue promesse mai mantenute di collocare la tabella con la scritta “Fiume” all’entrata in città. Alle elezioni del 18 maggio prossimo l’Sdp manda in campo l’attuale vicesindaca Sandra Krpan.
In Istria si avvicina l’ora della verità per la Dieta democratica istriana (Ddi), che tenterà la riscossa amministrativa dopo il flop di 4 anni fa. Nel 2021 aveva perso il potere a Pola, Dignano, Pisino e Pinguente, mantenendo comunque una maggioranza stabile nell’Assemblea regionale.
Più che degli avversari esterni, per la prima volta la Dieta democratica dovrà guardarsi dai nemici interni. Si tratta dei fedeli al suo ex leader Boris Miletić, uscito dalla Ddi nel 2022 in seguito allo scandalo dei sondaggi truccati. Nel 2021 Miletić era stato eletto governatore con la tessera della Ddi che un anno dopo ha restituito in seguito allo scoppio del caso. —
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