Diga foranea di Pola: a maggio parte la ricostruzione

Il direttore dell’Autorità portuale: cantiere di 24 mesi. Saranno aggiunti 145 metri in lunghezza e 7 in larghezza

Valmer Cusma
Una veduta della diga foranea di Pola Foto da Glasistre.hr
Una veduta della diga foranea di Pola Foto da Glasistre.hr

Entra nella fase attuativa l’agognato progetto di ricostruzione della diga foranea di Pola. Sinora era arrivato il via libera per il contributo a fondo perduto da parte dell’Unione europa: 18,3 milioni di euro su un piano del valore complessivo di 26,5 milioni. L'importo mancante andrà coperto dalla Regione Istriana (3,2 milioni) e dal Ministero del mare, trasporti e infrastrutture (5 milioni). E ora ecco l’annuncio del via ai lavori: il cantiere prenderà il via il 31 maggio prossimo per una durata prevista a oggi in 24 mesi.

L’annuncio

A dichiararlo è stato il direttore dell'Autorità portuale Dalibor Brnos, ricordando che il progetto è in vetta alla lista delle priorità dell'ente dal lontano 1999. «Purtroppo - ha spiegato - a causa della mancanza di risorse finanziarie non si era potuto fin qui fare niente». Era andato infatti tutto a monte anche nel 2014, quando il progetto era stato candidato senza successo ai fondi europei. Finalmente lo scorso anno - ha aggiunto Brnos - «dall'Unione europea è arrivato il disco verde per l'assegnazione del finanziamento a fondo perduto, per cui ora si può procedere. Nulla sarebbe stato possibile - ha voluto precisare - senza l'intervento del Ministero del mare, dei trasporti e infrastrutture, senza il sostegno della Regione e quello della Città di Pola».

Aggiunti 145 metri

Il progetto consiste nella ricostruzione della diga per i suoi 1.200 metri di lunghezza: verrà poi aggiunto un tratto nuovo di 145 metri. La larghezza sarà aumentata di 8,5 metri rispetto a quella attuale di 7 metri. «Il prolungamento della diga di 145 metri - ha poi sottolineato il governatore istriano Boris Miletić - avrà una duplice funzione: la prima, rafforzare la protezione della città; la seconda, accentuare il carattere marinaro di Pola che allo stato attuale non vive in sintonia con il mare».

Per il sindaco Filip Zoričić, la ricostruzione e l'allungamento della diga sono un progetto del passato che guarda al futuro. Sicuramente l'intervento è urgente anche per contrastare il previsto aumento del livello del mare nei prossimi anni, dovuto ai cambiamenti climatici, come affermano gli esperti.

La diga si sta disintegrando

La corona della diga si sta spappolando e in più punti affiora l'armatura metallica del calcestruzzo. In altri porti del mondo la diga foranea, oltre ad esercitare la funzione di protezione dalle onde marine, rappresenta il saluto di benvenuto ai naviganti in entrata, un punto di incontro di pescatori sportivi, una sosta per le imbarcazioni di passaggio o una semplice passeggiata. La diga della città istriana invece offre invece di sé un'immagine inconciliabile con qualsiasi attività umana. L’infrastruttura fu costruita poco prima dello scoppio della Grande guerra. Fu realizzata con enormi blocchi in pietra estratti nella vicina penisola di Musil, ricoperti ai lati da uno spesso strato di cemento armato; da allora non è mai stato effettuato alcun massiccio lavoro di restauro. 

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo