Vučić apre dopo il corteo a Belgrado, ma gli attivisti attaccano: «Usato cannone sonico»

Durante il raccoglimento per Novi Sad, prima un forte rumore, poi la folla in fuga

Stefano Giantin
La protesta a Belgrado
La protesta a Belgrado

La grande protesta degli studenti a Belgrado? Una alta prova di democrazia in piazza, passata fortunatamente senza incidenti di rilievo. E almeno 275-325 mila persone in strada, secondo stime della solitamente precisa organizzazione Arhiv Javnih Skupova, tutti a chiedere un sistema migliore, stop a corruzione e clientelismo, giustizia per Novi Sad.

Ma un caso controverso, osservato durante la manifestazione, potrebbe far saltare il banco. L’episodio è accaduto nella serata di sabato, durante i 15 minuti di totale silenzio in memoria delle vittime di Novi Sad, nei pressi del grande incrocio tra i viali Kneza Miloša e Kralja Milana, occupato – come tutto il centro di Belgrado – da una folla infinita.

A Belgrado la pacifica manifestazione «anti élite al potere» di studenti e cittadini
La manifestazione degli indignados di sabato 15 marzo a Belgrado, in Serbia. Foto Epa

Persone composte e silenziose che, mostrano video virali sui social, a un certo punto, proprio in Kralja Milana, vengono improvvisamente colte tutte insieme da una sorta di panico. Il corteo si “spezza”: parte della gente corre terrorizzata da una parte, altri fuggono dall’altra, senza motivo apparente, dopo aver udito un rumore come di un aereo o di un grosso camion insieme a un vento caldo: queste le testimonianze di chi era lì.

Prima del panico si è sentito come «un colpo», ha sostenuto l’organizzazione Eko Straza, mentre la scrittrice Biljana Lukić ha avanzato l’ipotesi che contro i dimostranti sia stato usato un «cannone sonico»: una lettura che si sta diffondendo rapidamente in parte dell’opinione pubblica. Dello stesso parere l’analista militare Aleksandar Radić, il quale ha affermato che si tratterebbe di un’arma non letale di produzione Usa, pensata per sgomberare le piazze dai dimostranti, in dotazione a Belgrado.

A mobilitarsi per fare chiarezza sono state subito organizzazioni del calibro del Belgrade Centre for Human Rights, che hanno confermato che «un gran numero di persone si è rivolta a noi» dopo l’incidente, avvenuto alle 19.11. Tutti hanno parlato di un «colpo sonoro di forte intensità», una sorta di «onda» che ha provocato il pericolosissimo fuggi fuggi generale. Al Centro sono arrivate denunce di «svenimenti, collassi di persone cadute le une sulle altre, mal di testa, senso di vomito, disorientamento».

Qualcosa è successo. E rischia di far saltare i nervi a un Paese irrequieto. Lo confermano le dure parole del movimento degli studenti. «Avete colpito con un cannone il nostro amore e la nostra empatia», hanno scritto su X, aggiungendo che «con ognuno dei vostri crimini non fate altro che allargare e rendere più saldo il fronte contro di voi».

Non siamo stati noi, hanno subito smentito le autorità, mentre la Procura indaga per diffusione di notizie false. A negare ogni coinvolgimento è stato il ministero degli Interni: «Gli agenti non hanno estratto neppure un manganello, figuriamoci un’arma illegale». Stessa risposta è arrivata dal ministero della Difesa, secondo cui l’esercito «non ha utilizzato né utilizza» armi «non previste dalla legge». Il presidente Vučić parla di «menzogne».

Intervenendo a una seduta straordinaria del governo, Vučić ha detto che con ogni probabilità entro il 18 aprile dovrà essere formato un nuovo esecutivo per sostituire quello dimissionario. In caso contrario si andrà a elezioni anticipate a inizio giugno.

Il presidente ha dichiarato di aver «capito bene il messaggio, e tutti coloro che sono al potere devono capire il messaggio quando si radunano talmente tante persone. Dobbiamo apportare in noi dei cambiamenti e imparare molto da tutto ciò. Al tempo stesso spero che anche gli altri abbiano capito bene il messaggio della maggioranza della Serbia, e cioè che i cittadini non vogliono una rivoluzione colorata e desiderano cambiare il governo attraverso le elezioni».

Nella riunione, Vučić ha sottolineato che accanto alle decine di feriti e arresti registrati in incidenti nel corso e al termine del raduno, sono stati distrutti o danneggiati 186 trattori posti intorno al parco Pionirski, a protezione dell’accampamento dei suoi sostenitori.—

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