Nuova rettrice di UniTs: il confronto dei programmi tra Garofolo e Vianelli

I dieci punti chiave per il futuro dell’ateneo giuliano, le differenze di approccio sulla didattica, la transizione digitale e gli investimenti. Il confronto tra le due candidate, analizzato con il supporto dell’Intelligenza artificiale

Francesco Bercic

Il 6 maggio il corpo elettorale dell’Università di Trieste è chiamato a scegliere il nuovo rettore per i prossimi sei anni. La sfida, tutta al femminile, è tra l’ex delegata all’Edilizia del rettore uscente Di Lenarda Ilaria Garofolo e la direttrice del Dipartimento di Scienze economiche Donata Vianelli. L’ateneo giuliano, comunque vadano le elezioni, sarà dunque per la prima volta nella sua storia guidato da una donna.

Garofolo e Vianelli: chi sono le due donne che si sfidano per il rettorato di UniTs
A sinistra Donata Vianelli, a destra Ilaria Garofolo

Il dibattito tra le due candidate è già entrato nel vivo, con la corsa a garantirsi il sostegno del maggior numero di Dipartimenti, ma anche del favore del personale tecnico amministrativo, dei ricercatori e dei componenti del Consiglio degli studenti. Mercoledì 16 aprile, in mattinata, è convocata l’assemblea del corpo elettorale nell’Aula Magna di piazzale Europa: sarà la prima occasione di dibattito ufficiale tra le due.

Anche in vista di quell’appuntamento, abbiamo chiesto all’Intelligenza artificiale (ChatGpt-4) di riassumere i dieci punti chiave del programma di ciascuna delle due. Abbiamo poi rivolto all’Ia alcune domande mirate su tre argomenti cruciali per il futuro dell’ateneo: ricerca e didattica, digitalizzazione, investimenti e infrastrutture. Dalle quali emergono le differenze di approccio, oltreché di idee, tra Garofolo e Vianelli.

Garofolo: i dieci punti chiave del programma

Le parole più presenti nel programma di Garofolo
Le parole più presenti nel programma di Garofolo

Una governance partecipativa e relazionale: ispirata alla metafora del “terreno fertile”, punta sulla cura delle relazioni e sulla valorizzazione diffusa delle competenze.

Ricerca accessibile a tutti: supporto concreto con starting grant, core facilities e incubatori per giovani ricercatori.

Didattica centrata sui “percorsi” più che sui corsi: attenzione all’esperienza complessiva dello studente, dalle soft skills all’orientamento.

Benessere come fondamento dell’università: cura del tempo, degli spazi, della salute mentale e delle relazioni come leva di sostenibilità umana.

Processi fluidi, non solo snelli: riduzione della burocrazia nel rispetto delle persone, con un linguaggio attento e inclusivo.

Comunicazione interna come strumento di coesione: dialogo continuo e trasparente per rafforzare il senso di comunità.

Internazionalizzazione etica e accogliente: rafforzamento di reti esistenti e attenzione alla diplomazia scientifica.

Valorizzazione del personale in chiave umana: supporto al personale tecnico e docente con attenzione a ruoli, carichi, crescita e riconoscimento.

Sostenibilità come “cultura della cura”: benessere, equità, inclusione e attenzione all’uso delle risorse come stile organizzativo.

L’università come attore sociale nel territorio: progetti condivisi con la città e il mondo produttivo, valorizzando il ruolo di Trieste come laboratorio di cooperazione.

Vianelli: i dieci punti chiave del programma

Le parole più presenti nel programma di Vianelli
Le parole più presenti nel programma di Vianelli

Visione strategica su cinque assi: governance strutturata intorno a missione, valori, leve di innovazione e ambiti strategici ben definiti.

Pianificazione e valutazione come strumenti di guida: il piano strategico si basa su obiettivi misurabili, stakeholder coinvolti e cronoprogrammi condivisi.

Governance orientata all’efficienza e all’identità: semplificazione dei processi, rafforzamento della struttura amministrativa, valorizzazione del senso di appartenenza.

Ricerca competitiva e finanziata: focus sul Pnrr, centri nazionali, fondi europei e internazionali, con sostegno ai ricercatori.

Didattica di qualità e multidisciplinare: innovazione, accessibilità, attenzione al carico didattico e sinergia tra discipline.

Università sostenibile e inclusiva: ambiente fisico e culturale accogliente, accessibile, verde e orientato all’equità.

Internazionalizzazione sistemica: mobilità, attrattività, cooperazione e partecipazione attiva ai programmi europei.

Valorizzazione del personale: meritocrazia, formazione continua e attenzione ai carichi di lavoro e ai percorsi di carriera.

Studentesse e studenti al centro: benessere, orientamento, partecipazione attiva alla vita accademica e ai processi decisionali.

Territorio come partner strategico: collaborazioni con enti locali, imprese, ecosistemi innovativi e strategie macroregionali.

Le differenze tra le due candidate secondo l'Intelligenza artificiale
Le differenze tra le due candidate secondo l'Intelligenza artificiale

Le differenze sulla didattica

Ilaria Garofolo descrive la didattica come la seconda missione dell’università. Mette al centro il concetto di “percorsi” anziché solo di “corsi”, sostenendo l’accompagnamento lungo l’intero arco formativo: dall’orientamento all’aggiornamento continuo.

Tra i punti chiave sulla didattica di Garofalo ci sono le metodologie didattiche innovative, capaci di migliorare l’esperienza in aula, rendendola arricchente per docenti e studenti. Inoltre, per Garofolo è necessario pianificare l’offerta formativa in modo sostenibile e innovativo, valorizzando i nuovi corsi attivati e le sinergie tra dipartimenti e promuovendo la contaminazione tra aree disciplinari.

Donata Vianelli mira a rafforzare la didattica come fattore distintivo rispetto alle università telematiche. Tra i principali obiettivi c’è la semplificazione dei processi didattici per renderli più agili e meno burocratici, guardando al benessere di studenti e docenti.

Vianelli pone poi grande enfasi sulla qualità dell’insegnamento e sulle specificità disciplinari. Punta allo sviluppo di una didattica sempre più internazionale e all’innovazione digitale come leva per coinvolgere maggiormente gli studenti. Prevede infine il miglioramento delle strutture didattiche, delle aule e dei servizi di supporto.

Le differenze sulla digitalizzazione

Ilaria Garofolo integra il tema della transizione digitale in una sezione dedicata. La sua visione è orientata a un utilizzo consapevole, protetto e strategico delle tecnologie digitali, alla sicurezza informatica e all’aggiornamento dei sistemi e protezione dei dati.

Compie inoltre una riflessione sull’uso dell’intelligenza artificiale in ambito accademico, sia organizzativo che formativo, richiamando l’importanza di garantire un accesso equo alle tecnologie, senza creare nuove disuguaglianze. Secondo Garofolo, la digitalizzazione dev’essere orientata al benessere della comunità.

Per Donata Vianelli la transizione digitale è una delle leve strategiche principali del suo programma. L’obiettivo dichiarato è costruire un futuro digitale e innovativo in tutte le missioni dell’università. Intende rendere pervasiva l’innovazione digitale nei processi interni, nella didattica, nella ricerca e nella terza missione, nonché sviluppare un modello organizzativo digitale, snello e adattivo.

Vianelli sottolinea poi l’importanza della formazione all’uso consapevole delle tecnologie, anche in chiave etica, facendo cenno alla futura realizzazione della Data Science & Artificial Intelligence Foundation, come esempio concreto di innovazione e ricerca applicata.

Le differenze sugli investimenti

Più marcata la differenza di approccio su infrastrutture e investimenti. Garofolo affronta il tema soprattutto nell’ambito del supporto alla ricerca e alla vita universitaria, mentre Vianelli inserisce risorse e infrastrutture tra i sei ambiti principali del piano strategico.

Per Garofolo è necessario valorizzare e ottimizzare le infrastrutture esistenti, garantendo manutenzione centralizzata e certificazioni per dispositivi di protezione collettiva (Dpc). Inoltre, secondo Garofolo è opportuno mettere le strutture a disposizione anche di attori esterni per recuperare risorse e valorizzare gli investimenti.

Vianelli intende programmare una Pianificazione strategica integrata degli investimenti in infrastrutture. L’enfasi è su investimenti a medio e lungo termine per evitare obsolescenza, nonché sul supporto amministrativo e finanziario centralizzato per la gestione efficiente delle risorse. Inoltre, fa menzione specifica della casa editrice Eut, da valorizzare anche con collaborazioni esterne.

I due programmi completi

Il programma di Ilaria Garofolo, già delegata per l’Edilizia sotto il rettore uscente Di Lenarda:

 

Il programma di Donata Vianelli, attuale direttrice del Dipartimento di Scienze economiche:

 

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